I Mangiadraghi: la magica Storia di Uomini e Draghi che vi farà tornare bambini – Recensione

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C’era una volta.

Perché ciò che C’era una volta, ci sarà sempre. Ora che leggi, domani che ricorderai, e per tutta la tua vita ci sarà sempre. O ci sarà sempre un “Perché non c’è più?” e tu, piccino mio, chiedilo. Pretendilo sempre.

Sogna, piccino mio, per sempre.

I Mangiadraghi è il titolo di un volume edito da LaPiccolaVolante per la collana FavoleDellaBuonanotte, che comprende libri illustrati per bambini.

La categoria “libro per bambini” risulta però un po’ stretta per I Mangiadraghi, una storia commuovente e magica che si presenta sì come volume per i piccoli, ma che porta alla luce tematiche, situazioni, vicende e sentimenti che hanno tutte le carte per rendere questa storia una moderna fiaba per adulti.

Un libro illustrato a colori che racconta di un mondo che c’era una volta e c’è ancora, chissà dove e chissà quando, e di come Draghi e Mangiadraghi riuscirono a cacciare i cavalieri dal loro mondo con l’aiuto dei Titani.

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I Mangiadraghi è una storia fantasy che racconta le vicende di un mondo che c’era una volta, chissà dove e chissà quando, in cui i Draghi regnavano sovrani.

Ma il mondo era troppo piccolo per tutti quei Draghi, così un giorno i Sovrani Balaika il Nero e la sua consorte Magenta decisero di dare in pasto a un gruppo di umani un pezzo della loro coda, dando così inizio alla stirpe dei Mangiadraghi.

Quegli Uomini amici dei Draghi, divennero così Mangiadraghi, esseri metà Uomini e Draghi che si cibavano della carne dei Draghi stessi. I Sovrani risolsero così un problema che stava per portare il mondo sul baratro: i Mangiadraghi avrebbero ucciso i figli dei Draghi Sovrani quando essi diventavano troppi, di modo da mantenere un pacifico equilibrio e permettere al mondo di prosperare.

Questa situazione pacifica e idilliaca non era però destinata a durare per sempre. L’equilibrio venne rotto dall’arrivo degli Uomini, desiderosi di cacciare i Draghi e reclamare le loro teste come trofeo di imperitura gloria e onore. I Draghi, ciechi di fronte all’evidenza, incolparono i Mangiadraghi di essere i carnefici dei Draghi che trovavano morenti, creando astio e odio tra due gruppi di alleati che cooperavano tra loro da sempre per mantenere equilibrio e pace.

L’astuzia, l’intelligenza e il coraggio dei Mangiadraghi saranno il motore che porterà i pochi Draghi superstiti in salvo, garantendo un nuovo equilibrio tramite l’amicizia creatasi con i Titani, grazie ai quali gli Umani verranno sconfitti.

Proprio i Titani che dapprima incutevano timore, si riveleranno essere degli amici fidati, premurosi e leali, in un nuovo pacifico equilibrio.

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Una fiaba fantasy per tutti i bambini, anche quelli un po’ troppo cresciuti!

I Mangiadraghi, creato e illustrato da Emiliano Billai, ha l’innegabile pregio di essere una fiaba moderna in grado di affascinare i bambini e di coinvolgere anche i più grandi.

Sin da subito, il libro presenta degli artifici retorici metanarrativi tra cui spiccano le numerosi apostrofi all’ascoltatore. Una modalità che può disorientare, ma che si adatta perfettamente al testo se immaginiamo I Mangiadraghi letto a voce alta per un bambino.

Certo, sembra una storia un po’ troppo lunga per un bambino piccolo, ma è proprio in questo che risiede la bellezza del volume.

I Mangiadraghi è una storia che si adatta a diverse fasce d’età, partendo dai bimbi di età prescolare, fino ad essere una perfetta fiaba per adulti. Per quanto riguarda la lettura ai bambini, la storia de I Mangiadraghi può essere riadattata a seconda dell’età, enfatizzando le figure di suono presenti nel libro, eliminando o accentuando alcuni brani della narrazione, leggendo in modo lineare il libro per i più grandicelli o mimando e recitando di più per i bimbi più piccoli.

Insomma, una fiaba fantasy che racconta una storia particolare dove non si trovano i soliti cliché fantasy del cavaliere insieme al suo fidato drago, ma una vicenda di improbabili e strane amicizie, di sacrificio e di lealtà che risveglieranno in noi l’amore per le fiabe senza tempo.

Certo, I Mangiadraghi è una fiaba moderna anche perché, a differenza delle classiche fiabe brevi, con pochi dettagli e strutture narrative ricorrenti, stravolge la struttura classica della fiaba e esplicita molti dei perché che la storia solleva.

Non sempre i bambini hanno bisogno che venga loro spiegato il perché certe cose avvengono o meno, ma molte di queste spiegazioni sono parti commuoventi e ricche di significato per noi grandi.

Nessuno, Piccolo mio, basta a se stesso.

Abbiamo sempre bisogno di qualcuno vicino, quando stiamo bene e anche quando stiamo male. Chi sostiene di non aver bisogno degli altri mente. Dice una grossa bugia. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno, di tanti qualcuno vicini. Abbiamo bisogno di sentirci utili e anche di aiuto.

Ricordalo sempre, che insieme agli altri si è sempre un pochino almeno più felici, fidati!

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Una storia di colori, immagini e sentimenti

Uno degli elementi che rende I Mangiadraghi un libro davvero unico è il suo comparto di fantastiche illustrazioni ad opera di Emiliano Billai.

Il tratto rimanda immediatamente alle grandi e tipiche illustrazioni del mondo fantasy a cui siamo abituati, ma a un occhio più attento si scoprono dettagli di un acume e di una delicatezza rimarchevole.

Ho apprezzato moltissimo il fatto che in molte illustrazioni vi siano dei tratti a matita privi di colore, che lo sfondo sia evanescente e sfumato, che il disegno sembri quasi incompiuto e che si noti in maniera forte il tratto della matita. Trovo che sia una tecnica che rende perfettamente l’idea del mondo onirico e fiabesco della storia, una modalità che illustra dando però adito all’immaginazione e alla creatività.

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Questo desiderio di far sì che anche l’ascoltatore/lettore dia il suo contributo attivo al magico mondo de I Manghiadraghi è reso appieno dalla possibilità, alla fine del libro, di poter disegnare il proprio personale Drago e Manghiadraghi.

Quasi a dire che il mondo della storia è solo accennato, e che serve il nostro aiuto per riempire queste vicende di altri colori, altri personaggi e altri fantastici disegni.

D’altronde, nel mondo che c’era e ci sarà sempre, anche noi abbiamo il compito importante di ricordare e continuare a raccontare.

Già, Piccino mio. Ma non ti preoccupare, non farti imbrogliare, non è poi così tanto triste.

Piccino mio, non essere triste, non è questo il Male del mondo. Questo si chiama solo “Equilibrio”.