The Promised Neverland 1 – Recensione

The Promised Neverland

The Promised Neverland è un manga shonen edito in Italia dalla casa editrice J-Pop e precedentemente pubblicato sulla nota rivista manga Weekly Shonen Jump.

Una decina di anni fa Death Note aveva catturato il fervido interesse di moltissimi lettori di manga, portando alla ribalta il classico concetto del “gatto contro il topo” magistralmente miscelato ad atmosfere e visioni cupe e all’ introduzione di un elemento nuovo, un “quaderno assassino” che ha fatto sognare e appassionare milioni e milioni di lettori.

Era diverso da qualsiasi altra antologia di manga giapponese che Weekly Shonen Jump avesse mai pubblicato prima, una storia con annesse domande sulla moralità (“è giusto uccidere i criminali?”) e non solo.

E se proprio The Promised Neverland (con il quale avevamo già preso “contatto” con la preview gratuita di J-Pop) fosse un nuovo tentativo di riprodurre un mind breaker dalla stessa accattivante potenza di di Death Note? Scopriamolo insieme!

Si sa che affascinare il pubblico adolescente, e soprattutto quello adulto, ispirandolo a dibattiti appassionanti su Internet non è affatto facile.

La cosa, però, pare quasi scontata quando si parla di The Promised Neverland che, fin dalla sua uscita nella terra natia dei manga e il conseguente approdo sul suolo italiano, ha sollevato un polverone crescente di curiosità.

Il manga scritto da Kaiu Shirai e illustrato dall’artista Posuka Demizu, che ha debuttato lo scorso anno, si presenta come un thriller decisamente oscuro e infinitamente straziante, grazie alla magistrale narrazione di Shirai e all’arte ammaliante di Demizu.

Partendo da una breve sinossi analizzeremo l’intera opera (evitando spoiler) e introdurremo i primi elementi di questo shonen, dai toni mystery e thriller, che in Giappone ha venduto più di 2 milioni di copie.

The Promised Neverland

Alla Grace Field House, la vita non potrebbe essere migliore per gli orfani! Sebbene non abbiano genitori, insieme con gli altri bambini e una “mamma” gentile che si prende cura di loro, formano una grande famiglia felice.

Nessun bambino viene mai trascurato, soprattutto perché sono tutti adottati dall’età di 12 anni. Le loro vite quotidiane implicano test rigorosi, a seguito dei quali è permesso giocare all’ aria aperta.

Emma, Norman e Ray, i protagonisti della vicenda, vivono felici fin dalla nascita in questo accogliente orfanotrofio circondato da un fitto bosco. La loro illusione di normalità va in pezzi quando scoprono cosa succede davvero a chi lascia la casa per essere “adottato”, e cosa nasconde il muro che delimita il bosco: ai ragazzi non rimane che ingegnarsi per cercare la fuga.

Il primo volume di The Promised Neverland produce un’intonazione perfetta tra storia e trama.

Shirai fa un lavoro assolutamente eccellente nel definire la premessa, il focus della trama, il setup, gli antagonisti, nello stabilire la posta in gioco, e nel far capire al lettore quanto sarà difficile per i nostri eroi raggiungere il loro obiettivo, tutto questo in sole 200 pagine.

Sarete coinvolti in una battaglia di menti assolutamente tesa, frenetica, del calibro di quelle del già citato e famosissimo Death Note. Mentre i personaggi cercano di capire la loro situazione, ingegnandosi affinché l’avversario non scopra cosa sta succedendo alle sue spalle, la trama vi terrà costantemente all’erta.

I personaggi infatti sono in grado di tirar fuori sempre nuove idee, trucchi, tattiche e strategie che sembrano quasi troppo esagerate per essere elaborate da dei bambini, facendoci desumere fin da subito che non si tratta di normali fanciulli ai quali siamo abituati.

Emma, viene identificata dal saggio Shirai come un’idealista attiva che mira a scopi disinteressati; Ray, è un bambino cinico, nato dalla solitudine, che vuole raggiungere i propri scopi attraverso mezzi pragmatici (sebbene non egoistici); infine Norman, molto equilibrato e intelligente, risulta il più perspicace tra i tre.

Il trio dei bambini si presenta come un buon cast, in grado di divertire e soprattutto far affezionare il lettore.

Tra gli antagonisti troviamo la figura della quale avremmo meno dubitato: “mamma”, alias Isabella, proprio colei che è addetta alle cure amorevoli dei graziosissimi orfani.

Isabella è una donna incredibilmente furba e intelligente; analizzando il suo modo di fare sembra quasi che in passato si sia trovata nella stessa posizione in cui i bambini si trovano adesso.

Il suo comportamento calcolatore è lampante e, sebbene sia sempre calma, Isabella si avvicina ad ogni situazione con un tocco maniacalmente attento, pensando in anticipo alle mosse future.

 “È come se tu sapessi tutto quello che stiamo pensando.”

“Certo che lo so. Perché io sono tua madre. “

Non si sa mai come andranno effettivamente le cose, volete provare a indovinarlo? Provateci pure, ma sappiate che l’imprevedibilità farà da padrona depistando tutte le vostre congetture.

La motivazione e/o il comportamento dei vari personaggi non risulta mai irragionevole o sbagliato, questo perché la storia entra nei minimi dettagli ai quali seguono lunghe scene di dialogo che spiegano in modo minuzioso, ma non troppo, l’intera situazione.

Perciò se cercate azione ed eccitazione, questa storia dai connotati spassionatamente mind breaker, che si districa in modo lento e aggrovigliato, non fa per voi.

Se Shirai mette in atto una sceneggiatura che esplode e ingrana la marcia già da questo primo volume, l’arte di Demizu non può certo passare inosservata.

Volti ed espressioni di certo non trovano fraintendimenti, con l’illustratore che mette in atto un buon uso dei layout permettendo ad alcune tavole di raggiungere il giusto grado di movimento.

I bambini, dall’ aspetto così dolce, con queste proporzioni così morbide, rendono The Promised Neverland ancora più agghiacciante, con un convincente livello di tragicità che si riflette sui sorrisi contagiosi e sui volti terrorizzati dei protagonisti.

Suspense e tensione assicurati

In conclusione, The Promised Neverland, è sicuramente uno dei maggiori successi arrivati in Italia negli ultimi tempi. Una storia singolare che si prefigge di stupire mettendo in atto dinamiche ad alto tasso di tensione e strategia come in Death Note.

Una storia che sarà sicuramente apprezzata dagli amanti del genere mind breaker, ma anche da tutti coloro che amano un livello di suspense tale che stringe lo stomaco e trasporta in maniera compulsiva verso la scoperta della storia.