Symbaroum: il GdR fantasy che svela l’oscurità dell’uomo e della Natura – Recensione

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Tra le rovine di Symbaroum una visione onirica ha svelato un pozzo, un calderone, una voragine.

Dalle sue profondità una piaga emerge strisciando, oscenità forgiata nella carne, crudeltà scolpita nelle ossa, un infuso di midollo del Grande Serpente.

La Progenie del Morbo mi scruta famelica e nei suoi occhi ardenti, vedo la morte di ogni cosa.

Symbaroum è un gioco di ruolo low fantasy, pubblicato per la prima volta nel 2015 dalla svedese Järnringen e portato in Italia un anno dopo dalla GGStudio.

Il gioco, nonostante all’apparenza possa sembrare uno dei tanti che si inseriscono negli interstizi lasciati liberi da colossi come Dungeons and Dragons e Pathfinder, ha ricevuto molti riconoscimenti e successi da parte di critica e giocatori, diventando uno dei finalisti per il premio di Gioco di Ruolo dell’Anno 2017.

Il merito di questo successo? Un regolamento snello e veloce, un’ambientazione profonda e non banale e un ritorno a quelle che sono le origini dei giochi di ruolo fantasy, senza infinite tabelle di valori e senza la pressante presenza dei numeri e del Game Master per qualsiasi situazione di gioco.

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L’ambientazione dark fantasy di Symbaroum

Symbaroum è stato definito come la perfetta combinazione tra Il Trono di Spade e La Principessa Mononoke.

Questi riferimenti non sono casuali, dal momento che l’ambientazione di Symbaroum si inserisce appieno nella scia dei GdR fantasy, pur con elementi davvero peculiari.

Symbaroum è il nome dell’antico impero degli umani ormai distrutto, che si sviluppava attorno alla mitica città di Symbar. Di questa antica civiltà non resta più nulla, se non il Davokar, un’immensa quanto pericolosa foresta che è nata dalle ceneri dell’antico impero.

Il Davokar è una fitta e impenetrabile selva piena di misteri, Abomini e Bestie ormai corrotte dal Morbo, una malattia che non lascia scampo e che porta tutti gli esseri viventi a una Corruzione inarrestabile, che li renderà degli esseri putrescenti, malvagi e Corrotti dal Male.

Nel setting del manuale, gli uomini di Alberetor venuti dalle aree a sud, sono stati costretti ad emigrare nelle regioni di Ambria a causa di una devastante guerra contro i Signori Oscuri, temibili non-morti. Gli Ambriani, hanno presto iniziato a disboscare, depredare e razziare, cosa che ha fatto conoscere loro il processo di Corruzione.

Volontariamente, l’ambientazione del gioco non spiega nel dettaglio tutte le regioni di Ambria e dell’immensa foresta del Davokar.

In particolare, il manuale si concentra su una descrizione approfondita di soli tre nodi geografici, sociali ed economici principali (Forte Cardo, Yndaros e Karvosti), analizzando poi tematiche d’ambientazione generali come la religione, rappresentata da un culto monoteistico definito Chiesa di Prios, il Patto di Ferro tra uomini ed elfi riguardo le intrusioni nel Davokar e il complesso sistema di casate nobiliari e rapporti gerarchici tra gli Ambriani.

Uno dei punti forti di Symbaroum sta proprio nella sua ambientazione: non ci sono elementi originali o rivoluzionari, ma tutto sta nel rapporto peculiare che si viene a creare tra i personaggi giocanti e l’ambiente in cui interagiscono. L’ambientazione tocca tematiche etiche di una certa importanza che ruotano attorno al rispetto della Natura e alla sua preservazione.

Nel setting del GdR vi è lo scontro tra la volontà umana di espansione, controllo e potere, e la risposta della Natura rappresentata emblematicamente dalla foresta del Davokar: non si può abusare della Natura e dei doni che abbiamo senza conseguenze.

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In questo si iscrive il tratto importante, sia dal punto di vista di Scheda Personaggio che da quello d’ambientazione, del fenomeno della Corruzione. In Symbaroum, i giocatori, ogni qual volta usano poteri magici mutando e interferendo con le regole naturali, subiscono dei punti Corruzione e si avvicinano sempre più alla forma di Abominio.

Una tematica pur sempre fantasy, ma che difficilmente è il fulcro dell’ambientazione dei più famosi giochi di ruolo della stessa categoria, un elemento da non sottovalutare e che resta una delle caratteristiche più interessanti da giocare e da leggere di Symbaroum.

Per quanto concerne il riferimento a Il Trono di Spade, anche questo è molto azzeccato. Nel manuale è possibile trovare un’analisi approfondita dei rapporti nobiliari e gerarchici che vengono intessuti dagli Ambriani, gli uomini comandati dalla Regina Korinthia che si sono stabiliti ad Ambria.

Il sistema gerarchico sociale è molto complesso, ma descritto in modo approfondito e appassionante, al punto di poter creare intere campagne a tema politico/nobiliare, continuando a vivere la piacevolezza dell’ambientazione dark fantasy (perché Korinthia non toglie mai quella strana maschera dal viso?).

Un sistema di gioco semplice

Un altro elemento che è stato molto apprezzato in Symbaroum è la semplicità del sistema di gioco: intuitivo, accessibile ed efficace.

Symbaroum usa il sistema del d20 roll under: si tira un dado da 20 facce e, per superare le prove, si deve ottenere un numero uguale o inferiore al numero bersaglio, ossia il valore di uno degli 8 Attributi + eventuali modificatori.

Le razze giocabili sono 5: gli uomini, divisi in Ambriani e Barbari, Goblin, Orchi e Changeling, creature misteriose simili agli elfi in grado di mutare forma. In sede di creazione del personaggio, il giocatore sceglie il proprio archetipo, optando tra tre diverse possibilità, e la propria professione: Guerriero (Berserker, Duellante, Capitano, Mercenario e Cavaliere), Mistico (Stregone, Negromante, Teurgo, Mago e Mistico autodidatta), Furfante (Ciarlatano, Cacciatore di Streghe, Malvivente, Cacciatore di Tesori e Ranger). Come dicevo, un sistema semplice, funzionale e dalle poche e semplici regole.

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Si tratta di un’evoluzione del gioco di ruolo che ha avuto fortuna negli ultimi anni: un ritorno alle origini del GdR fantasy, riscoprendone la freschezza, l’originalità e la semplicità del regolamento, senza nulla togliere alla piacevolezza del gioco.

Tra le peculiarità del regolamento di Symbaroum vi è il fatto che la magia è accessibile a tutti i personaggi. Quindi, non solo Maghi e Stregoni sono in grado di padroneggiare poteri particolari, ma chiunque nel party può avere la possibilità di lanciare incantesimi.

Però, come già anticipato, in Symbaroum nessun esercizio di potere magico è senza conseguenze. L’utilizzo dei Poteri o dei Rituali da parte dei personaggi provoca il lancio di 1d4 che farà aumentare i punti Corruzione del PG.

Si usa il d4, a meno che il personaggio non faccia parte di una delle Tradizioni Mistiche presenti nel gioco, gruppi organizzati che hanno imparato con studio e perseveranza a usare i Poteri magici. In questo caso si acquisisce un solo punto Corruzione.

Quando i Punti Corruzione, che sono equivalenti al punteggio dell’Attributo di Tenacia, raggiungono il loro massimo, il personaggio diventa un Abominio e non può più essere giocato. Tenete conto del fatto che gli Attributi possono avere un valore massimo di 15 quindi, se non usati con parsimonia, i Poteri possono portare alla disfatta del PG in un tempo davvero breve.

Un’altra peculiarità del regolamento, anche se non una novità assoluta nel panorama dei GdR, è il fatto che il master non tira nessun tipo di dado, ma sono i giocatori ad essere incaricati di effettuare tutti i tiri, non solo quelli dei propri PG, ma anche dei PNG avversari che si troveranno a dover affrontare.

Un sistema che sottolinea come il Master non sia un arbitro esterno inflessibile che impone il mondo di gioco sui giocatori, ma come esso sia solo colui che presenta il mondo di gioco e segue le vicende che creano i giocatori stessi. Una modalità sicuramente da provare, date alcune caratteristiche peculiari del combattimento come il fatto che, a differenza dei PG, i Mostri infliggono un valore fisso di danni.

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“Scende il crepuscolo, il Davokar si oscura”

Dopo aver letto e testato Symbaroum è impossibile non rendersi conto dei tanti elementi positivi che l’hanno reso un gioco di ruolo così apprezzato. Se cercate un GdR adatto anche ai nuovi giocatori, con un sistema di gioco snello e semplice che non tralascia profondità di tematiche e spunti di gioco interessanti, allora dovete provare Symbaroum.

Le peculiarità dell’ambientazione ne fanno un GdR di interesse non solo nel panorama dei giochi degli ultimi anni, ma anche nel gruppo dei giochi di ruolo dark e low fantasy che hanno avuto moltissimo successo negli ultimi tempi. Dalla tematica etico-ambientale, alle dinamiche politiche e nobiliari, fino al gioco esplorativo nelle diverse regioni di Ambria… insomma, le idee di gioco sicuramente non mancheranno!

Alcuni elementi forse non incontreranno i desideri di tutti i giocatori. Il sistema di Corruzione rende Symbaroum un gioco poco indicato se vi piace giocare a lungo il vostro PG pur sfruttandone tutte le possibilità: dovrete scegliere se usare i vostri Poteri solo quando non ne potete fare a meno, oppure rischiare seguendo gli obiettivi del Personaggio o del party (altro elemento interessante presente nel regolamento). Il tutto, considerando la pericolosità dei combattimenti, dato che i Mostri seguono le stesse limitazioni dei personaggi ed infliggono sempre un danno fisso.

Un punto di forza del manuale sta nelle fantastiche illustrazioni e in alcune scelte editoriali azzeccate: divertente e simpatica la scelta della presentazione della Scheda Tipo mostrata come esempio, ottima la suddivisione dei capitoli e delle tematiche con in prima posizione l’ambientazione, e molto riuscita la scelta di tabelle e schemi riassuntivi, come quello riguardante il funzionamento del Combattimento.

Un’altra precisazione è che è consigliabile leggere con attenzione tutto il manuale, poiché alcuni elementi del regolamento e dell’ambientazione sono spiegati nel corso di tutto il volume: se vi sembra che qualcosa sia poco chiaro, molto probabilmente sarà spiegato anche più avanti nel manuale.

“Non possiamo sfuggirle” affermò Fenya. Magdala annuì. “Bene allora,” sospirò Kvarek, “affronteremo qui il nostro destino, per conquistare i tesori di Symbaroum.”