Star Trek Discovery: la Discovery in soccorso della Federazione! – Recensione

Star Trek Discovery

Se l’equipaggio della USS Discovery pensava di aver affrontato il peggio nell’Universo dello Specchio, il loro ritorno nella dimensione giusta visto in Il passato è il prologo ha subito chiarito come Burnham e compagni stiano per fronteggiare un pericolo ancora maggiore. Poco prima del salto che avrebbe portato la Discovery nell’Universo dello Specchio (Nella foresta mi addentro), l’equipaggio guidato da Lorca aveva scoperto come violare il dispositivo occultamento dei Klingon e stava per condividere questa conoscenza con il resto della Flotta. Ora Star Trek Discovery ci riporta bruscamente al punto di partenza.

Il ritorno della Discovery nei territori della Federazione mostra come questa conoscenza sia arrivata ormai tardi: l’Impero Klingon sta vincendo. La Flotta Stellare sta affrontando un continuo assedio, con i Klingon che ormai dilagano nello spazio federale, mietendo vittime. L’unico impedimento ad una vittoria decisiva è la divisione interna all’Impero, in cui i diversi clan cercano di mostrare la propria forza senza pensare ad una guida comune.

Star Trek Discovery ci riporta nella giusta dimensione, mostrandoci il disastroso andamento della guerra con l’Impero Klingon

La guerra fuori, la guerra dentro ci mostra gli esiti dei nove mesi di assenza della Discovery dal campo di battaglia. Il tempo di tornare a casa, e sulla plancia della nave arriva l’ammiraglio Cornwell, decisa a capire cosa sia successo alla nave, accompagnata dall’ambasciatore Sarek di Vulcano. Questo episodio ha una struttura molto particolare, che riesce a sfruttare la pesantezza di un ritorno a casa in condizioni traumatiche con una visione piuttosto intima delle problematiche intime dei protagonisti.

In primis, Ash Tyler. Apparentemente privato dalla sua seconda personalità, quella di Voq, il corpo umano di Tyler dovrebbe ospitare solo l’anima dell’ufficiale della Flotta Stellare, ma anche in questo caso, la conseguenze delle sue azioni non sono meno gravi. Può l’equipaggio fidarsi nuovamente di lui? Nei suoi primi momenti di libertà dalla detenzione, Tyler si aggira per la nave, tra gli sguardi insicuri degli altri marinai, con un senso di colpa che lo tormenta. In sala mensa assistiamo ad una scena che potrebbe sembrare retorica, ma che viene invece esaltata proprio dal contrasto con quanto visto nell’Universo dello Specchio, un lato più umano che caratterizza la filosofia della Federazione.

star trek discovery 1

E a proposito di Universo dello Specchio, come se la passa la nostra esule, la ex imperatrice Georgiu? Sul finale dello scorso episodio non sembrava particolarmente felice di trovarsi nella nostra dimensione, eppure in questa puntata la sua presenza diventa un ago della bilancia di diverse dinamiche interpersonali dell’equipaggio della Discovery. La sua strana relazione con la Burnham si sviluppa in un modo imprevisto, con la disperata necessità di trovare una strategia che consenta di ribaltare la guerra. Sia la Burnham che Sarek intuiscono come la Gerogiou sia un utile fonte di idee e informazioni su Qo’noS, il mondo natale dei Klingon, e il suo aiuto è essenziale. E chi meglio di colei che ha sconfitto l’Impero Klingon nell’altra dimensione potrebbe aiutare la Federazione?

Momenti disperati richiedono soluzioni disperate. Se la Cornwell non esita a dialogare con L’Rell, ancora prigioniera sulla Discovery, può rinunciare forse ad un’arma come l’imperatrice? E qui scatta anche un discorso squisitamente morale, sulle scelte nelle situazioni di necessità. Star Trek Discovery non è un serie normale di Star Trek, qui il lusso dei principi non ce lo si può concedere. LA guerra ha toccato spesso le altre serie trekkie, ma in un contesto in cui la Federazione era già una potenza affermata, con una storia solida alle spalle. Qui siamo in quelli che sono gli albori della Federazione Unita dei Pianeti, stiamo assistendo alla seconda grande guerra spaziale della razza umana (se consideriamo le Guerre Romulane citate in TOS), noi umani siamo ancora preda dell’illusione di esser semplici esploratori. Emblematica la reazione della Cornwell nel vedere una stazione spaziale distrutta, il dover accettare le migliaia di vite perse: non lo concepisce. Solo la tempestiva reazione di Saru salva la Discovery.

Star Trek Discovery ancora una volta offre un episodio che si muove su due livelli narrativi, orizzontale e verticale. La macro-trama della guerra con i Klingon domina i pensieri dei personaggi, ma la profondità del lavoro degli sceneggiatori riesce a creare un mosaico di interazioni personali che sono la vera essenza di questa serie. E fate molta attenzione ad una frase che Sarek si lascia sfuggire salutando Burnham!

La guerra fuori, la guerra dentro è il penultimo episodio della prima stagione di Star Trek Discovery. È una delle puntate più ricche di elementi, con un forte spirito fantascientifico esaltato da una regia molto intelligente, valorizzata anche da una colonna sonora che è una colonna portante della serie. Il finale di questo episodio da solo varrebbe ore di discussione sulla concezione della necessità e del potere, con un colpo di scena che, anche se abbastanza prevedibile, è reso in modo sublime da attori e abilità del regista. Con un simile episodio ora le mie aspettative per il finale di stagione sono decisamente alte, e lunedì prossimo avremo modo di vedere se saranno confermate!

Lunga vita e prosperità!