Star Trek Discovery 1×10: Vostro malgrado – Recensione

Star Trek Discovery

Dopo una lunga attesa per la pausa di metà stagione, su Netflix è tornato Star Trek Discovery. Il serial che ci mostra cosa accadde nella guerra tra Federazione e Impero Klingon dieci anni prima che Kirk iniziasse la sua avventura come capitano della Enterprise ha spaccato in modo netto la community dei trekkies.

Una delle critiche principali è stata l’aderenza al canone classico di Star Trek, una presunta mancanza che ha scatenato la caccia all’incongruenza all’interno di Discovery. Personalmente, dopo un primo approccio piuttosto faticoso, mi sono lasciato alle spalle le facili critiche per dare un po’ di fiducia a questo nuovo viaggio nello spazio. Certo, non mancano alcuni interrogativi a cui la serie deve dare risposta, come avevamo accennato alla pausa di metà stagione.

Il decimo episodio di Star Trek Discovery, Vostro Malgrado, sembra lasciar ben sperare riguardo ai nostri interrogativi. Nella precedente puntata, Nella foresta mi addentro, erano sorte alcune complicazioni con il motore a spore, un malfunzionamento che avevo trasportato la U.S.S. Discovery in una zona di spazio ignota, lasciando l’equipaggio (e gli spettatori) con l’ansia di capire dove fosse arrivata la nave della Federazione.

Star Trek Discovery torna su Netflix con un episodio che offre poche risposte e molti, nuovi interrogativi

Come molti degli appassionati avevano intuito, ci siamo ritrovati all’interno dell’Universo dello Specchio. Per chi ha una certa famigliarità con il mondo di Star Trek, questa realtà è piuttosto nota, mentre per i neofiti possiamo solo accennare che si tratta di un universo parallelo in cui alcuni eventi non si sono avverati secondo quanto abbiamo imparato secondo la cronologia di Star Trek. L’aspetto principale di questa realtà alterata è che l’umanità non ha accolto le altre forme di vita della galassia come una ricchezza, ma come un qualcosa da temere. Cochrane non ha stretto le mani ai Vulcaniani scesi a Bozeman, ma li ha accolti a fucilate. L’umanità ha rinunciato al suo sogno di condividere lo spazio con altre forme di vita, non è mai nata la Federazione ma esiste solo l’Impero Terrestre, un dispotico impero in cui violenza e tradimento sono una delle armi principali per governare e ritagliarsi uno spazio di potere. Curiosamente, gli umani di questa realtà sono la somma dei difetti che solitamente vediamo in altre razze.

In Vostro malgrado, l’equipaggio della Discovery arriva frastornato in questa nuova realtà, rimanendo inizialmente confuso. L’accoglienza è un vascello vulcaniano che apre il fuoco su di loro, fino all’arrivo di una nave umana che elimina il problema. Da questo momento i protagonisti di Star Trek Discovery scoprono di esser arrivati in un’altra dimensione, in cui alcune cose sono simili a quanto loro conoscono, ma sempre viste attraverso una lente distorsiva, dando al tutto un tono più cupo e violento.

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La necessità di sopravvivere spinge l’equipaggio di Lorca ad adattarsi, a dimenticare il mondo e i principi morali a cui sono abituati per adeguarsi a questa nuova realtà. Sotto questo aspetto, il lavoro di cura dei personaggi e la loro reazione a questa visione oscura di sé è intrigante. Come sempre, Isaac riesce a tenere la scena in modo perfetto, mostrando un Gabriel Lorca abbattuto, privato della possibilità di vedere una possibile direzione diversa per la propria esistenza. Il Lorca dell’Universo dello Specchio è ancora più detestabile di quanto il ‘nostro‘ capitano possa esserci mai apparso, al punto da esser diventato uno dei nemici più detestati dell’Impero, dopo che ha guidato un fallito golpe.

Non meglio vanno le cose per Burnham che è costretta a interpretare la sua controparte, capitano della Shenzou. La missione sotto copertura è forse il momento di massima tensione della donna, costretta a comportarsi con la feroci che ci si attende in questo Impero Terrestre. La pressione esercitata sui personaggi principali è palpabile, giocata anche su scambi di sguardi repentini che diventano un’esigenza quando i protagonisti di Star Trek: Discovery si trovano a dover fingere per integrarsi. Questa scelta degli showrunner sembra donare a questa seconda parte della serie una più marcata impronta emotiva e psicologica, andando a mettere ogni personaggio in contatto con la propria metà oscura, quasi si volesse metter alla prova la loro anima.

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E di anime divise è un esperto Tyler. Nei dubbi nati dalla pausa di metà stagione c’era anche il ruolo del capo della sicurezza della Discovery, che avevamo mostrato una certa sudditanza a L’Rell, la klingon misteriosamente sopravvissuta. Il comportamento di Tyler nei suoi confronti inizialmente sembrava lasciar intendere una sorta di Sindrome di Stoccolma, ma alcuni particolari al momento avevano lasciato questa ipotesi come poco concreta. Vostro malgrado non solo dissipa i dubbi, ma ci prospetta un’altra opzione, decisamente più realistica e che spiegherebbe diversi elementi narrativi legati al personaggio di Tyler visti finora. Personalmente, credo che sotto la pelle dell’umano ci sia ben altro, come scoperto da qualcuno che in questa puntata pagherà cara la sua scoperta.

Il ritorno su Netflix di Star Trek Discovery avviene con un episodio che ha tutta la consistenza di un’ottima ripartenza, una puntata la cui regia porta la firma di Jonathan Frakes, che dopo averci emozionato come William Riker in The Next Generation, ha mostrato il suo attaccamento a Star Trek mettendosi dietro la cinepresa in diverse occaioni. Vengono date direzione e concretezza ai dubbi emersi nella precedente puntata, ma soprattutto si ha l’impressione di esser davanti ad un episodio preparatorio, in cui il team principale della stagione finora, ossia la guerra con i klingon, viene repentinamente accantonato, lasciando spazio alla nuova avventura nell’Universo dello Specchio. anche dal punto della tanto citata continuity, non manca il riferimento ad un episodio chiave dell’Universo dello Specchio visto in Enterprise.  Lunedì prossimo vedremo come continua questa narrazione e come vivranno a bordo della Discovery alcune rivelazioni che non potranno mancare, visti gli eventi di Vostro malgrado.

Tai nasha, no karosha