Stephen King: 5 libri da leggere che (forse) non conoscete

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Ecco 5 libri di Stephen King, forse un po’ meno conosciuti rispetto ad altri romanzi del Re del Brivido, ma che vale la pena leggere

In oltre quarant’anni di carriera, da quando esordì come scrittore nel 1974 con il suo primo romanzo Carrie, Stephen King ha pubblicato oltre ottanta libri, fra romanzi e antologie di racconti.

La sua fama, che l’ha reso uno degli scrittori più celebri, tanto da fargli meritare l’appellativo di Re dell’horror o Re del brivido, negli ultimi tempi sta conoscendo una nuova incredibile spinta mediatica, grazie soprattutto alle recenti produzioni cinematografiche e televisive come IT, La Torre Nera, The Mist, Il Gioco di Gerald, 1922 e tante altre.

Il genio di Bangor, per molto tempo ignorato e sottovalutato dalla critica tanto che addirittura la rivista Time lo definì “maestro della prosa post-alfabetizzata” (non vorrei mai trovarmi nei panni dell’autore di quell’articolo), ha dato alla luce, tra le altre, opere meno conosciute rispetto ai romanzi più famosi ed acclamati, ma che sono gemme ugualmente preziose e scintillanti della produzione letteraria del “Re”.

Ecco dunque, cinque libri di Stephen King che forse non conoscete ma che vale la pena leggere.

Le notti di Salem

Stephen King Le notti di Salem

Il romanzo Le Notti di Salem, datato 1975, anche se King iniziò a scriverlo nel 1972, è la seconda opera pubblicata dopo Carrie.

Nell’opera lo scrittore affronta l’argomento vampiri con chiari riferimenti al Dracula di Bram Stoker, confezionando un romanzo horror classico, quando i vampiri (crudeli e terrificanti) facevano ancora paura e non erano ancora diventati affascinanti e tenebrosi idoli per teenager in piena tempesta ormonale.

Lo scrittore di successo Ben Mears torna nella cittadina natale dove è cresciuto per affrontare la tragica scomparsa della moglie. C’è qualcosa però che continua a perseguitarlo e il ritorno nella piccola cittadina del Maine porta a galla i ricordi di un cadavere scoperto da bambino all’interno di una casa abbandonata.

Nonostante siano passati decenni, l’orrore sembra più vivo che mai dopo che Ben, innamoratosi nel frattempo di un’artista locale, decide di scrivere un romanzo su quella casa fatiscente e lugubre che intanto è diventata la dimora di due misteriosi uomini.

Cose preziose

Stephen King Cose preziose

Cose preziose (1991) non è certamente da annoverare tra le opere meno famose di Stephen King, ma è uno di quei romanzi che spesso si dimenticano quando si pensa alle opere dello scrittore.

Eppure è proprio questo il romanzo, che con la sua cover originale e il suo titolo inglese Needful Things sembra aver ispirato i fratelli Duffer per la loro serie TV Stranger Things, riesumando per l’occasione anche il lettering e la famiglia di caratteri tipografici che caratterizzavano le edizioni originali dei romanzi di King, come spiegato anche da Guy Adams nel suo libro Messaggi dal Sottosopra: Dentro il mondo di Stranger Things.

A Castle Rock, piccola cittadina del Maine Leland Gaunt, un forestiero strano e sfuggente, apre un piccolo negozio chiamato Cose Preziose, attività che stimola la curiosità dei cittadini.

Uno alla volta, gli abitanti di Castle Rock iniziano a visitare il negozio, trovandovi oggetti rari, memorabilia, piccole gioie per collezionisti e, soprattutto, ciò che avevano sempre desiderato. Tutto sembra così meraviglioso e l’affabile Leland è in grado di esaudire i desideri di tutti.

Nessuno dei “clienti” presta però attenzione al cartello appeso nel negozio che recita: “Caveat emptor” espressione latina che significa “Stia in guardia il compratore.”.

Desperation

Desperation

L’horror Desperation (1996) è un romanzo scritto da Stephen King contemporaneamente a I Vendicatori, quest’ultimo firmato da King con lo pseudonimo Richard Bachman. Questi due romanzi “gemelli” condividono gran parte dei nomi dei protagonisti, anche se ci sono differenze con le età e le relazioni di parentela tra di loro. Le copertine dei due romanzi, opera di Mark Ryden, infatti, costituiscono due parti di un’unica immagine.

A Desperation, sperduto paese nel deserto del Nevada Collie Entragian, agente di polizia della locale stazione, è il classico poliziotto che regna incontrastato in paese, tanto che usando i più svariati pretesti ferma arbitrariamente alcune persone che transitano sulla deserta strada statale.

Se ne accorgono anche i Carver, una famiglia a bordo di un camper, che vengono fermati e arrestati, così come Peter e Mary Jackson diretti a New York.

Stesso destino viene riservato a Johnny Marinville, autore in cerca di ispirazione.

Ben presto, però, i prigionieri si accorgono che il folle Entragian non è un normale poliziotto, ma un essere con un corpo in disfacimento che sembra comunicare con la fauna locale.

La bambina che amava Tom Gordon

La bambina che amava Tom Gordon

Comprendo che un articolo che invita alla lettura di alcuni libri dovrebbe sponsorizzare caldamente ogni titolo, ma dal profondo del cuore, se siete dei genitori, non leggete La bambina che amava Tom Gordon (1999), perché è un romanzo che vi farà piangere, con Stephen King che riesce a toccare le corde della commozione profonda in una maniera indescrivibile, affrontando tematiche complesse che esplorano il concetto stesso di Dio, con riferimenti anche al romanzo Pet Semetary dello stesso King.

Trisha McFarland, una bimba di nove anni appassionata di baseball, dei Red Sox e soprattutto del campione Tom Gordon, durante una gita abbandona per un attimo la madre il fratello per espletare un bisogno fisico, addentrandosi momentaneamente nel bosco.

Purtroppo la piccola non riesce più a ritrovare il sentiero.

Confusa, impaurita e soprattutto sola, Trisha si dirige nella direzione sbagliata, perdendosi nell’immenso e sconfinato verde dei Monti Appalachi.

Comincia così un’avventura angosciante di un’indifesa creatura nel cuore di una foresta che non ha pietà per niente e nessuno, con soltanto un walkman e una merendina.

Il triste e sgomento viaggio di Trisha è appena cominciato e la bimba ben presto scoprirà che: «Il mondo aveva i denti e in qualsiasi momento ti poteva mordere!».

Colorado Kid

Colorado Kid

Con Colorado Kid, King lascia per un attimo l’horror e sforna un thriller avvincente, realista, ma sempre e comunque visionario, nel pieno stile narrativo caratteristico del Re.

Un romanzo “minore” ma che riesce a rapire il lettore dalla prima all’ultima pagina, nonostante più di qualcuno non abbia risparmiato critiche al suo autore (a mio modesto avviso esagerate), considerando il libro, pubblicato nel 2005, come uno dei peggiori della produzione kinghiana, ma che mette al centro in primis la capacità di uno scrittore di saper raccontare una storia anche se non ci sono mostri, demoni, entità misteriose o maelstrom psicologici da affrontare.

Con un diploma di giornalismo appena conseguito, la giovane Stephanie McCann è impegnata in uno stage presso il quotidiano locale di una piccola isoletta del Maine, occupandosi di fatti di cronaca locale come pic nic, furtarelli e sparizioni di gatti.

Con lo spirito da reporter che ribolle nel suo animo di giovane giornalista in erba, Stephanie decide di indagare su uno strano fatto di cronaca rivelatogli dai due anziani proprietari del giornale, i quali anni addietro avevano anche loro cercato di fare luce sul misterioso caso di Colorado Kid, un cadavere mai identificato forse vittima di un insolito e misterioso omicidio senza movente, caratterizzato da tempi incongruenti ed impossibili, nonché indizi apparentemente assurdi.

Cosa ne pensate? Eravate a conoscenza di questi titoli e magari li avete anche già letti? Fatecelo sapere con un commento qui sotto!