Dragonero: Senzanima, primo passo nella futura miniserie di Dragonero

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Dragonero Senzanima si mostra in anteprima a Lucca Comics & Games 2017 con un interessante volume

In occasione dell’ultima edizione di Lucca Comics & Games appena conclusasi, allo stand della Sergio Bonelli Editore è stato presentato Senzanima, il primo volume di una futura miniserie spin-off di Dragonero. Il volume in edizione da libreria (grande formato, cartonato e, già che ci siamo, a colori) è ad opera di Luca Enoch per la sceneggiatura e Mario Alberti per i disegni, sia degli interni che della copertina, il tutto colorato da Andrea Mossa.

Che la Sergio Bonelli Editore punti parecchio su Dragonero non è certo un mistero. Il primo volume, uscito nel 2007 all’interno della collana Romanzi a fumetti, oltre ad essere esaurito dall’alba dei tempi, è anche diventato rapidamente un oggetto di culto. Da quel giorno le iniziative legate ad Ian Aranill e al suo mondo non si contano più: abbiamo avuto prima l’uscita della serie con abbinato un gioco di ruolo, poi la riedizione (parlare di ristampa ci sembra riduttivo) del primissimo volume, una serie di romanzi in prosa, riedizioni successive di altre storie e via discorrendo.

A questa Lucca, Dragonero ha avuto senza dubbio la parte del leone: riedizione di una vecchia storia, edizione variant del futuro albo della serie regolare, presentazione del nuovo progetto Dragonero Adventures ed è stato presentato il primo teaser della futura serie animata in coproduzione con la Rai, Dragonero – The animated series. Tutte interessanti iniziative di cui abbiamo parlato con il team di Dragonero durante una videointervista proprio a Lucca.

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Fra le tante iniziative, quella più attesa, perlomeno dal sottoscritto, era però Senzanima.

I motivi di tale attesa sono molteplici: il primo è che si tratta di un’anteprima vera, nel senso che l’albo uscirà nelle edicole solo fra un anno; in secondo luogo, c’era la peculiarità dei toni utilizzati, decisamente più tosti rispetto alla serie regolare, pur senza mai eccedere nella violenza fine a sé stessa; in chiusura, ai disegni c’è Mario Alberti.

Senzanima è la prima uscita di una futura etichetta editoriale della Sergio Bonelli Editore che si chiama Audace, riprendendo il primo nome della casa editrice. Si tratta di una linea che avrà un taglio diverso rispetto al classico Bonelli, più adulto e meno edulcorato. Ovviamente non stiamo dicendo che finora i fumetti Bonelli siano stati pensati e realizzati per un pubblico di ragazzini, tutt’altro. Però è innegabile che essi abbiano fatto della trasversalità il loro punto di forza: erano più o meno leggibili sia dall’adulto (anche un po’ attempato) che dal dodicenne. Stavolta la Bonelli decide di alzare l’asticella e da qui nasce l’idea di una nuova etichetta editoriale di cui Senzanima è l’apripista.

Senzanima è una miniserie che racconta due anni della vita di Ian Aranhill dai 16 ai 18, quando, da ragazzo ribelle qual era, ha deciso di abbandonare la casa di famiglia per andare ad arruolarsi in una compagnia di mercenari, i Senzanima appunto. I vari combattenti della compagnia sono uno più pittoresco dell’altro. Uno che diverrà subito amatissimo è Troll, che per stazza, aspetto e modo di combattere ricorda l’orco Gmor, pard di Ian in tutte le sue avventure. Il primo premio per il più geniale e carismatico va al Senzavolto, un tizio dall’aspetto molto poco rassicurante con il vizio di farsi una maschera strappando, ehm, il volto ai nemici uccisi.

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Enoch, che assieme a Stefano Vietti è il deus ex machina dell’intera saga di Dragonero, non lesina combattimenti violenti e scene dal taglio fortemente horror. Trattandosi del primo volume di una miniserie, non possiamo certo sbilanciarci nei giudizi, ma qualche considerazione preliminare è d’obbligo: innanzitutto, Enoch è abilissimo a gettare il giovane Ian in una bolgia infernale che, invece di traviarlo, sembra far emergere in lui le potenzialità dell’eroe. Non ci vuole infatti molto a rendersi conto che Ian è diverso rispetto agli altri suoi compagni sul piano etico, anche se non lo si vede praticamente mai ergersi a fare la morale e questo è un bene. Inoltre, Enoch riesce in un’impresa non da poco: nelle 64 pagine della storia, riesce a presentarci praticamente tutti i personaggi principali imprimendo le caratteristiche di ognuno nella mente del lettore, a buttare il lettore a capofitto nelle caratteristiche e nel tono della serie e, cosa più importante, a scrivere una storia completa che abbia un inizio, una parte centrale, un climax e un finale. Non poco, se ci si pensa.

Scroscio di applausi meritatissimo.

Versante disegni: parlare bene di Mario Alberti è come parlare bene delle opere esposte al Louvre. Quasi scontato, insomma.

Il suo lavoro su Senzanima è eccellente dalla prima all’ultima pagina, esibendosi in una sintesi particolareggiata per tutta la durata della storia. Alberti ha avuto una notevole libertà espressiva sia nella scelta delle inquadratura che nell’impaginazione che risulta molto più libera e alla francese rispetto al canone Bonelli. Se leggete la serie di cartonati di Tex, di cui il secondo numero, Frontera, è stato realizzato dallo stesso Alberti, sappiate che lo stile è lo stesso. Ciononostante, la leggibilità non è mai compromessa neppure per un istante. Troppe volte infatti si vedono fumetti dove le vignette sono mischiate in mezzo a doppie e triple splash page carpiate, tutta roba bella da vedere che ma risulta difficile decodificare. Alberti invece si esprime con il proprio stile al 100%, scompone la tradizionale gabbia bonelliana, eppure mai a scapito della leggibilità.

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Menzione d’onore anche al colorista Andrea Mossa. Confesso che ho da sempre una pregiudiziale per il fumetto a colori, essendo troppo abituato al bianco e nero. Inoltre ho sempre visto fin troppi albi dove il colore è stato usato come mero riempitivo. Il cielo è blu e l’erba è verde, per intenderci. Qui invece i colori sono parte integrante della storia e danno il meglio durante le scene di battaglia, dove sembra essere sempre in corso l’Apocalisse.

In definitiva, un volume di altissimo livello che ogni appassionato di fumetti (non solo fantasy) dovrebbe possedere, un succulentissimo antipasto di quello che verrà.