Tex: Wolfman, il Ranger in un’avventura tra le nevi! – Recensione

tex

 Wolfman, il nuovo Tex, un’avventura nordica dal sapore classico

In dirittura d’arrivo di un’annata Texiana che ha visto alternarsi storie particolarmente sui generis come Jethro, il filone sul giovane Tex e Il ritorno di Lupe, Wolfman ci riporta su binari tradizionalissimi: a tenere banco sulla scena sono i due “vecchi”, cioè Tex e Carson, di nuovo a fianco del titolare di testata dopo alcune storie in cui era rimasto un po’ in disparte.

A contrapporsi a questa coppia di inarrestabili mastini abbiamo un’altra coppia formata da Duncan “Wolfman” Lang e dall’indiano War Cry.

tex wolfman cover

Ma andiamo con ordine.

Sinossi dell’albo: nella cittadina di Silver Bow avviene un misterioso omicidio. A morire è Justin Lang, fratello minore di Wolfman, un tipo sanguinario e matto come un cavallo che vive sulle montagne. Wolfman è intenzionato a vendicarsi e vuole assolutamente mettere le mani sull’assassino del fratello, assassino che finora è sconosciuto.

Se gli abitanti di Silver Bow non gli consegneranno il colpevole, lui ucciderà una persona ogni notte. A cercare di mettergli i bastoni fra le ruote ci sono Tex e Carson, a loro volta giunti a Silver Bow sulle tracce dell’assassino di un loro amico. Questo assassino si rivela essere…

Le storie di Tex ambientate nella neve hanno sempre il loro fascino tutto particolare, forse proprio perché stridono con la consueta ambientazione western della maggior parte degli albi pubblicati in questi quasi 70 anni di presenza nelle edicole.

In Bonelli sanno bene che i lettori texiani sono particolarmente sensibili a queste avventure innevate e quindi non mancano mai di proporne qualcuna ogni tanto, naturalmente quasi sempre nei periodi sbagliati (non si poteva fare uscire questa storia giusto un paio di mesi prima, durante il terribile caldo estivo?).

tex wolfman 1

Pasquale Ruju realizza una trama che si dipana come una partita a scacchi, dove le due coppie (Tex e Carson da una parte e Wolfman e War Cry dall’altra) si sfidano una mossa alla volta, studiandosi e muovendosi di conseguenza.

Per farlo, recupera quelle trame gialle tanto care al Claudio Nizzi dei primi anni, inserendoci un succulento mistero (chi ha ucciso Justin Lang? E perché è stato assassinato?) che non fa altro che impreziosire ancora di più quest’albo. D’altronde Ruju è uno che non è nuovo a trame di questo tipo, essendo sceneggiatore di lungo corso di Dylan Dog, creatore di serie come Demian ed Hellnoir, oltre che romanzi, come l’ultimo Nero di mare.

Le trame gialle hanno sempre il loro fascino e gli elementi che le compongono sono semplicissimi: un luogo “chiuso” (in questo caso un villaggio sperduto nelle montagne in pieno inverno), un omicidio, un nutrito gruppetto di personaggi tutti più o meno sospettabili e, soprattutto, la costante sensazione che nulla sia come appaia.

A coadiuvare Ruju nell’arduo compito di soddisfare i lettori di Tex, notoriamente i più duri da accontentare, troviamo Alfonso Font.

Font non ha certo bisogno di presentazioni, dato che parliamo di un artista di fama internazionale che da diversi anni ha prestato la propria matita al ranger in camicia gialla.

Qui devo fare outing ed ammettere che, personalmente, Font non l’ho mai capito o meglio, ho sempre faticato a capire il suo ruolo all’interno dello staff di Tex.

In questi decenni si sono alternati disegnatori diversissimi fra loro per stile, tratteggio, scelta delle inquadrature e via discorrendo, ma tutti mi sono sempre sembrati adeguatamente calati nel contesto texiano. Font invece, per quanto sia stato coautore di ottime storie, mi è sempre sembrato il classico pesce fuor d’acqua.

tex wolfman 3

Aldilà di questa mia osservazione personale, il lavoro che Font fa su quest’albo è tecnicamente ineccepibile, anche se si avverte un eccessivo lavoro di sintesi, soprattutto in alcuni primi piani di Tex che non risultano essere del tutto riusciti. Ottima invece l’ambientazione nevosa e la caratterizzazione del cattivone Wolfman, uno che ha tutti i requisiti in regola per dare seriamente del filo da torcere a Tex e a Carson.

In conclusione, ci troviamo di fronte a un primo volume di pregevole fattura che, nonostante qualche piccolo inciampo, apre bene una storia che, speriamo, si concludi degnamente nel prossimo albo.