Demonic, giustiziere o demone? – Recensione

Manuel Enrico Di Manuel Enrico 6 Min di lettura

Demonic, da un’idea di Kirkman nasce un nuovo personaggio targato Skybound

Robert Kirkman è inarrestabile, questo bisogna ammetterlo! Nonostante sia già più che venerato da milioni di fan per creature come Outcast, Invincibile (e lo spin off Wolfman) o l’arci-noto The Walking Dead, il nostro instancabile Robert ha deciso che era tempo di creare un nuovo personaggio, e da questa sua inventiva è nata la graphic novel Demonic.

Bisogna ammettere che Kirkman gioca su un terreno che ha dimostrato di conoscere molto bene. Il tema della possessione demoniaca è la base di Outcast. Contrariamente alle avventure di Kyle Barnes, Demonic concentra tutto il proprio potenziale nel ribaltare il concetto di possessione.

Demonic copertina

Come in molte opere di Kirkman, il punto focale della vicenda è la famiglia, e ciò che saremmo disposti pur di difendere i nostri cari. È questo interrogativo che costringe il detective Scott Fischer a dover prendere una decisione che sconvolgerà la sua vita e quella della sua famiglia.

Scott non è il classico poliziotto eroe, non è nemmeno un uomo perfetto. In passato ha avuto una scappatella con la sua collega, ha quasi rischiato di far naufragare il suo matrimonio e i colleghi non vedono in lui il poliziotto modello, ma il mero esecutore. Tutto fin quando Scott e la sua collega non sono mandati ad intervenire per sedare una lite domestica. E il passato di Fischer torna a bussare alla sua porta.

Il tema della possessione arriva in modo netto, nella vita di Fischer. Durante l’irruzione nella casa che vediamo nelle prime tavole, Scott vede riaprirsi una vecchia ferita che fa parte della sua infanzia, quando una donna armata lo incalza urlando un nome: Novo.

Kirkman ha ideato il soggetto, ma la trama è opera di Christopher Sebela, che la sviluppa in un modo molto interessante. E in maniera diversa dal solito sistema narrativo di Kirkman, aspetto che consente a Sebela di presentare al lettore una storia che pur muovendosi da temi noti (demoni in primis) ribalta il concetto di possessione, inserendolo in un aspetto sociale americano che raramente viene toccato.

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Sul finire degli anni ’70 e primi anni ’80 erano parecchie diffuse le sette, congreghe che si rinchiudevano in circoli chiusi, sullo stile delle community hippies, in cui cercavano di creare la propria idea di comunità e società. Partendo da questo elemento storico, viene sviluppato il passato di Scott, inserendolo all’interno della narrazione in modo accattivante, contribuendo a creare una base solida per la credibilità del passato di Scott e per motivare le sue scelte nella storia.

Scott inizialmente sembra essere una vittima di Aeshma, il demone dalle fattezze femminili che si impone nella sua vita, trasformandolo nel suo personale fornitore di anime. Il patto scellerato contratto da Scott per salvare la vita della figlia malata, può sembrare la sua resa al destino, una sorte prevista per lui e a cui ha tentato di sottrarsi, ma proseguendo la lettura la visione di Scott muta e fa cambiare anche il nostro modo di vederlo. Scott non diventerà mai un eroe, ma cerca di lottare con tutte le sue forze per opporsi ad una predestinazione.

Kirkman e Sebela riescono a creare intorno a Scott una complessa rete di relazioni che danno forza a Demonic. L’utilizzo delle sette, il fascino con cui rendono il difficile compromesso tra Fischer e Aeshma, la presenza sottile ma tentacolare di macchinazioni demoniache e il modo in cui queste si affollino su Scott è affascinante.

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Il ritmo di Demonic consente di presentare una storia ricca di azione alternata a momenti di spessore psicologico, grazie ad un’apertura dell’anima di Scott. Sebela riesce a far crescere Fischer per tutto l’albo, torturandolo nel profondo, mostrandoci le radici della sua condizione e rendendolo empaticamente vicino al lettore. Non siamo ai livelli qualitativi di altre grandi produzioni Skybound presentate da saldaPress, ma Demonic sotto questo aspetto rimane comunque una gradevole variazione sul tema.

Di maggior impatto sono i disegni di Niko Walter ed i colori di Dan Brown. La visione libera delle tavole viene ottimizzata al massimo per enfatizzare il dramma di Scott e la sua caduta e rinascita. Spregiudicatezza nel mostrare la violenza, sguardi atterriti, pose da sconfitto sono all’ordine del giorno, come un dinamismo estremo, in cui si risente una influenza di alcuni lavori del fumetto americano degli anni ’70, per impostazione e voglia di osare.

Brown con i suoi colori mette la ciliegina sulla torta, giocando molto sulle tonalità di contrasto, sempre ottimizzate per esaltare il momento. In modo accorto il rosso viene utilizzato per il sangue e la maschera di Scott, sostituendolo laddove necessario con sfumature di viola o simili. Spettacolare l’uso delle ombre.

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Demonic è un prodotto su cui saldaPress ha fatto bene ad investire, accattivante e capace di offrire una lettura coinvolgente e un po’ fuori dagli schemi. Tra l’altro, sarebbe l’acquisto ideale a Lucca Comics & Games 2017, magari facendolo autografare da Kirkman che bazzica da quelle parti quest’anno, proprio grazie a saldaPress!

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