Suburra: Netflix vince la sfida italiana! – Recensione

Di Francesca Borrello 4 Min di lettura

Suburra, la prima produzione originale Netflix italiana vince la sfida riuscendo a proporre una serie TV tricolore di primo livello

Se quello di Suburra è il ritorno dell’Italia sulla scena cinematografica e seriale, allora si prospetta un futuro decisamente piacevole!

Cattleya in collaborazione con di RAI Fiction è riuscita a portare sul piccolo schermo una serie televisiva interessante nel panorama del genere thriller poliziesco.

Se le prime due puntate ci avevano convinti e proiettati in modo positivo verso le successive, la serie completa che siamo riusciti a vedere in vista anteprima esclusiva, conferma l’impressione iniziale di un prodotto di qualità.

Su Suburra, che farà il debutto ufficiale domani, grava l’onore e l’onere di essere la prima serie tutta italiana prodotta da Netflix ma, nonostante questo, i registi Placido, Molaioli e Capotondi riescono a mantenere in tutte le puntate una direzione uniforme e ben precisa, dirigendo tutto il cast in quello che sembra un cammino che viene decisamente naturale.

Suburra – la serie si basa sul romanzo di Giancarlo de Cataldo e Carlo Bonini.

Ambientata qualche anno prima dell’omonimo film di Sergio Sollima uscito nel 2015, segue le vicende di vari protagonisti della scena politica, clericale e mafiosa della Città Eterna. Le alleanze e gli interessi si intrecciano in un groviglio che non distingue la legalità dall’illegalità, pur di arrivare ad avere ciò che tutti vogliono: il potere.

Gli intrecci tra Chiesa, politica e mafia si dipanano durante tutte e dieci le puntate della serie TV con una buona cadenza, permettendo così allo spettatore di non annoiarsi mai.

Gli eventi seguono un filo logico conduttore ungo tutta questa stagione senza creare intoppi o momenti di stanca della narrazione che peraltro riserva colpi di scena totalmente imprevedibili, che ci hanno tenuto davvero incollati allo schermo.

Tra omicidi inaspettati ed alleanze che ribaltano lo status quo, quando questo sembra ormai ben definito, questo thriller poliziesco tutto italiano promette di dare del filo da torcere a qualche produzione d’oltreoceano alle quali, sinceramente, questa serie non ha molto da invidiare.

Gli attori più giovani continuano a convincere quasi più dei veterani, tra le cui fila però spicca notevolmente Francesco Acquaroli: con la sua interpretazione di Samurai si conferma decisamente all’altezza del ruolo ricoperto nel film da Amendola.

Suburra Netflix Serie

Il processo di crescita dei personaggi principali Spadino, Aureliano e Gabriele è ben visibile e concreto, portando lo spettatore ad appassionarsi alle loro travagliate vicende.

La fotografia di questa serie si è rivelata decisamente apprezzabile e fondamentale per esaltare i toni cupi e oscuri che contraddistinguono Suburra con inquadrature pulite e funzionali con lo sfondo di una Roma ben diversa da come ce la potremmo immaginare.

Non lasciatevi quindi sfuggire la visione della prima produzione italiana di Netflix che rappresenta una sfida vinta per il colosso dello streaming e dei suoi partner che hanno preso parte al progetto di realizzare una serie Tv tutta italiana degna degli show a stelle e strisce più acclamati e che da sempre scatenano in noi italici spettatori un mix di ammirazione ed invidia.

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