The Shrouded Isle: adorare Dei oscuri richiede sacrificio! – Recensione

Shrouded Isle

The Shrouded Isle ci mette a capo di un culto blasfemo su una sinistra isola e con il compito di sacrificare persone a un antico Dio

Una comunità chiusa, in un luogo sperduto e inaccessibile, in preda all’ignoranza al fanatismo e alla superstizione. Che paradiso!

Con The Shrouded Isle, indie game dei ragazzi della canadese Kitfox Games, non solo potremo goderci al massimo questa amena location ma, anzi, vestiremo anche i panni del supremo officiante del culto locale di chiaro stampo cthuloide!

The Shrouded Isle è un gioco indie gestionale, un “cult village manager” a detta degli stessi sviluppatori, dove ricopriremo il ruolo di capo cultista. L’ambientazione è cupa e molto apocalittica: noi facciamo parte di una comunità ristretta, asserragliata su un’isola avvolta dalle nebbie.

Secondo quanto ci viene detto nella breve intro del gioco, il nostro piccolo villaggio è l’ultimo rimasuglio di umanità sulla Terra dopo una non meglio definita catastrofe voluta da antiche e potenti Divinità.

Ogdru Jahad? Grandi Antichi? Grandi Esseri? Questo non possiamo saperlo con certezza. L’unica cosa che sappiamo è che la nostra bucolica comunità si è salvata grazie all’intervento di un antico e oscuro Dio, da noi conosciuto e venerato con il nome di Chernobog.

Quello che è capitato al mondo esterno non ci deve riguardare, la conoscenza porta soltanto alla rovina e una mente aperta è come un castello senza mura. Questo, in sostanza, è il credo del nostro culto isolazionista e ultra conservatore.

the shrouded isle

Il villaggio è nominalmente governato da cinque Grandi Famiglie, ognuna delle quali si occupa di amministrare un preciso aspetto della vita quotidiana degli abitanti dell’isola. Una Famiglia si occuperà di tenere sotto controllo la curiosità verso il mondo esterno, una penserà alle funzioni religiose e ai simboli del Culto, mentre altre ancora faranno si che la popolazione sia devota e obbediente, aiutate dalla Casa che gestisce la locale Inquisizione.

Sopra queste Grandi Casate (che Atreides potete giusto andare a far cartoni la notte!) ci siamo noi: il Sommo Sacerdote del Culto di Chernabog, che tiriamo, in maniera più o meno velata, le fila di tutto il sistema politico del villaggio.

Per ogni stagione, dovremmo scegliere un rappresentante per casato per il Consiglio, organo che metterà in pratica i nostri ordini, con maggiore o minore solerzia e efficacia, a seconda del temperamento di ogni membro, oltre che a decidere come comportarsi in caso di avvenimenti casuali e non richiesti (naufraghi misteriosi, liti tra casate eccetera)

Si, perché ogni personaggio ha i suoi tratti distintivi, le sue personali manie, vizi e virtù che dovremo scoprire mano a mano e sfruttare per i nostri scopi. Ho detto nostri scopi? Eresia! Noi non siamo che degli umili messaggeri di Chernobog, che ci comunicherà le richieste per la stagione imminente attraverso i sogni, compreso il tipo di vittima sacrificale che preferisce di volta in volta.

Il bello di tutta la faccenda, infatti, è che a fine stagione dovremo scegliere uno dei cinque rappresentanti eletti al Consiglio e… Sacrificarlo sull’altare di pietra sulla scogliera! Allegria e fervore religioso!

Scegliere ogni volta chi andrà in pasto al dio è la fase più delicata del gioco. Infatti le caratteristiche uniche di ogni personaggio dovranno essere tenute bene in considerazione, sia per soddisfare appieno le richieste di Chernobog, sia anche per le ripercussioni che ci saranno sulla popolazione, oltre che renderci “poco graditi” al casato a cui abbiamo appena sgozzato un componente.

Il livello di soddisfazione della casate è molto importante, dato che se anche una di loro dovesse ribellarsi apertamente, i prossimi a stendersi sull’altare saremmo proprio noi, come anche in caso di rivolta popolare.

the shrouded isle

The Shrouded Isle si svolge nell’arco di tre anni, a loro volta suddivisi in quattro stagioni (si, anche le mezze. Lol) terminati i quali Chernobog sorgerà dal suo sonno e ci giudicherà. In che modo lo farà, dipenderà soltanto da come lo abbiamo servito in qualità di Sommo Sacerdote, per un totale di sei finali differenti.

La grafica semplice ma molto d’atmosfera (la scelta dei colori, comunque personalizzabili, è stupenda) funziona benissimo nell’economia del gioco, così come le musiche e gli effetti vari.

Questa curata semplicità si riflette anche nella giocabilità stessa del titolo che, credetemi, sarà in grado di catturare la vostra attenzione per molte ore così, senza che manco ve ne accorgiate. E poi, riuscire a fare tutte le cose per bene e vedere tutti i sei finali, richiede anche un po’ di stimolante impegno.

Cosa aspettate dunque? Se siete incuriositi da questa singolare avventura correte su Steam, e che Chernobog possa guidarvi!