Real Appeal: dal Giappone arriva il servizio che permette di affittare “amici” per i selfie di gruppo!

Real Appeal Family Romance

Real Appeal è un servizio che permette di noleggiare fake friend allo scopo di scattare selfie di gruppo e foto destinati ai social network

I vostri selfie sono sempre incredibilmente monotoni? I post su Instagram continuano a ritrarvi da soli? La bacheca Facebook è piena di immagini della vostra quotidianità ma povera di affollati scatti di gruppo insieme ai vostri amici?

Se la vostra “asocialità social” è così evidente, tanto da offrirvi solo poche immagini in compagnia di parenti o amici, riducendo ai minimi termini le occasioni in cui un selfie o una foto riescono a popolarsi di molte persone, la società giapponese Family Romance ha la soluzione che fa la caso vostro: Real Appeal, un servizio online che permette di affittare Fake Friends nel momento del bisogno!

Si tratta di un vero e proprio negozio digitale in cui gli amici “a noleggio” possono essere scelti da un catalogo tra migliaia di profili differenti per sesso, caratteristiche, gusti e stili diversi.

Alla modica cifra di 4000 yen l’ora, circa 31 euro, con un minimo di due ore di affitto, è possibile prenotare uno o più amici fasulli per feste, serate in compagnia, matrimoni ed inviti vari, compresa la possibilità di avere a disposizione una splendida ragazza o un bel giovanottone con i quali scattare selfie e foto di gruppo per far ingelosire un ex particolarmente antipatico.

In breve tempo i vostri social si arricchiranno di immagini piene di allegria, persone sorridenti, festosi selfie di gruppo che faranno ricredere chi vi ha sempre rimproverato di essere asociali.

Il fenomeno dei Fake Friends non è soltanto una delle tante stranezze provenienti dal Giappone, ma ha assunto caratteristiche a livello mondiale con altre piattaforme come Rentafriend, Rent, Local Friend e Local Freddie che, con diverse varianti e tipi di approccio, propongono il medesimo servizio di Real Appeal: l’affitto di “amici a tempo”, un inequivocabile segno dei nostri tempi e di come i rapporti interpersonali rispondano a logiche di mercato come qualsiasi altro prodotto o merce.

Tanti anni fa, soprattutto per chi si riconosce nerd, anche se ha sempre ignorato l’idea di essere per forza etichettato tale, essere un po’ solitari e avere un ristretto gruppo di amici con i quali incontrarsi per una partita a D&D, pomeriggi tra sfide di videogame o immersi nella lettura di fumetti, era visto come sintomo di asocialità e poca capacità di relazionarsi con persone diverse.

Al contrario, l’asocialità è proprio quella di oggi dove amicizie “mordi e fuggi” (escludendo quelle fake che si possono affittare online) sembrano rapporti profondi e di lunga data perché continuamente immortalati da foto di circostanza e rese pubbliche sui vari social; contrariamente a coloro che continuano a coltivare profondi rapporti decennali di vera amicizia con persone che, pur senza l’ostentazione visiva di foto e selfie, hanno condiviso pericolose battaglie contro orchi, interminabili partite a Super Mario Bros. o estenuanti maratone guardando i Goonies, Greemlins o Star Wars.

Far sapere al mondo intero che si era felici insieme a quel pugno di amici “asociali” era qualcosa che non ha mai suscitato il minimo interesse.

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Fonte: Kotaku