Daredevil: nelle grinfie di Killgrave – Recensione

Di Manuel Enrico 8 Min di lettura

Daredevil alle prese con l’Uomo Porpora, Punisher sulle tracce di Condor, la conclusione di Power Mane e Iron Fist: settembre inizia bene per la testata dedicata al Diavolo Custode!

Settembre comincia all’insegna dell’Uomo Porpora per il nostro Daredevil, che con il primo numero del mese ci riporta mesi indietro, seguendo la story line con cui Soule getta luce sul nebuloso passato recente di Matt.

Prendendo in mano le avventure del Diavolo Custode, Charles Soule ci ha mostrato sin dall’inizio Matt nuovamente a New York City, tralasciando di spiegare i motivi e gli eventi del suo ritorno, dopo che lo avevamo lasciato dall’altra parte degli States.

Con Porpora questo mistero viene finalmente risolto, in un modo che appartiene profondamente al canone di Daredevil. Come detto lo scorso mese nel pezzo su Porpora e Terrore a San Francisco, questo racconto è un gigantesco flashback narrato dallo stesso Matt durante una confessione. L’elemento religioso, profondamente cattolico, è da sempre un punto fermo del personaggio, e sfruttare questa necessità di alleggerire la propria coscienza da parte di Murdock come espediente narrativo è un tocco di classe, apprezzabile!

Tornando a San Francisco, lo scorso mese avevamo lasciato Matt nelle mani di Killgrave, l’Uomo Porpora. Capace di manipolare le persone con la propria voce, Killgrave è riuscito a violare la mente di Matt grazie ad uno strumento che amplifica i suoi poteri, sfruttando i propri figli, anch’essi detentori del suo dono.

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Matt ha sempre opposto resistenza a questa influenza mentale, ma il macchinario di Killgrave è riuscito a scalfire la sua corazza. Nel raccontare questa esperienza, Matt dice spesso che ‘ero smarrito’, come ad indicare che l’influsso del manipolatore per eccellenza in realtà era possibile perché lui stesso ha un attimo di incertezza sul proprio ruolo.

Non è un caso se nell’illusione che impone Killgrave appaiono tutte le diverse incarnazioni di Daredevil. Per gli amanti del personaggio, vedere così tanti costumi, ognuna con il suo bagaglio di ricordi e tormenti, è un bel vedere, ma per Matt è un percorso travagliato che lo costringe a rivivere la propria vita ed affrontare il proprio passato, cercando una chiave di volta per costruirsi un futuro. Il mondo ormai sa che Daredevil è Matt Murdock, è impossibile per lui poter essere un avvocato (come abbiamo visto negli scorsi numeri) e al contempo giustiziere, quindi chi è ora Matt Murdock?

Giustamente in uno dei momenti più emotivi della storia, Soule mette Matt di fronte alla sua metà oscura, portandolo ad affrontare la peggiore azione che potrebbe fare: il non fare nulla. Daredevil nasce proprio per reagire ai soprusi a cui nessun pone rimedio, la peggior cosa che Matt potrebbe fare è il voltarsi, il non intervenire. È proprio quando sceglie di reagire e sporcarsi le mani, che si libera dal gioco di Killgrave.

Nel farlo però affronta tutte le sue passate incarnazioni, in una crisi di identità che si riassume nella loro domanda: Chi sei? Giusto, ora che il mondo sa chi è Daredevil, siamo sicuri che il Diavolo custode sappia ancora riconoscere il proprio ruolo? Solo quando il ‘nuovo’ Daredevil, col suo costume nero, appare per fare la stessa domanda a Matt, finalmente le cose prendono una direzione che aiuta il lettore a ritrovare il personaggio che lo ha accompagnato in questi ultimi mesi.

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Soule continua a lavorare in modo lucido su Daredevil. Ha avuto il coraggio di demolire il personaggio privandolo delle sue certezze (lavoro, amore e amicizie) e mostrarcelo quasi al limite, affaticato nel suo doppio ruolo. Direi quasi umano. Ora ci mostra il percorso con cui si è arrivati a questo punto, lasciando all’ultima parte di Porpora il passaggio finale, la nascita del nuovo Daredevil.

Matt Laming disegna questo passaggio di Porpora, dandoci un Killgrave in gran forma e un Daredevil che inizialmente sembra patire, anche negli atteggiamenti, questo dominio mentale. Particolarmente suggestive le scene in cui, tra lotte e incitamenti, i diversi Daredevil si muovono nelle tavole. Tocco finale sono i colori di Matt Milla e Miroslav Mrva, che riescono ad enfatizzare intreccio e disegno!

Anche nella sezione dedicata al Punisher troviamo un bel viaggio indietro nel tempo, al periodo in cui il marine Frank Castle svolgeva operazioni speciali assieme al suo commilitone Olaf, personaggio che nell’arco narrativo di Becky Cloonan abbiamo visto conosciuto come uno dei capi di Condor.

Cloonan riesce a costruire bene lo spirito dei personaggi, sia mostrando il carattere del tempo di Frank (idealista per quanto militarista) che la tempra di Ortiz, l’agente della DEA intenzionata a scardinare Condor e il suo traffico, a costo anche di allearsi con Castle.

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Il vero fascino di On the Road sono però i disegni di Steve Dillon, violenti e spietati all’occorrenza, ma sempre in grado di trasmettere tutto il carico emotivo della storia, giocando molto bene sui primi piani e sulle espressioni facciali.

Il prossimo mese vedremo la conclusione di questo primo arco narrativo di The Punisher!

Si conclude invece in questo numero Power Man e Iron Fist, con la resa dei conti tra i due eroi e la banda guidata da Black Mariah e Alex Wilde. Questo arco di Walker non mi ha particolarmente intrigato (tranne la breve parentesi di Civil War II), vuoi per lo stile dei disegni e del colore, vuoi per la storia, urbana ma con elementi a volte forzatamente comici che stonano in una pubblicazione in cui il tono tende a mantenersi piuttosto cupo.

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L’introduzione dell’elemento magico è stato un ulteriore punto a sfavore, che ha reso certe svolte nella trama a tratti ridicole, utili solo a creare siparietti comici da serial che rischiano anche di spezzare il ritmo di Harlem Brucia.

Dal prossimo numero, inizia la nuova avventura solista di Danny ‘Iron Fist’ Rand, mentre per rivedere Cage dovremo avere ancora un po’ di pazienza.

Sul finale, prosegue la riedizione della mini di Yoshida, disegnata da Gossett, che ci riporta nel Giappone medioevale per mostrarci la nascita della Mano!

L’appuntamento con Daredevil è per il 21 settembre, con il gran finale di Porpora!

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