Hangar 66: Ex Fato Resurgam – Recensione

fumetti hangar 566 max bertolini

Dopo una lunga attesa, Hangar 66, il primo social comics, ha preso finalmente forma!

Ci sono quei progetti che appena li senti nominare capisci che saranno un qualcosa di nuovo, di innovativo. Poco più di un anno fa mi sono imbattuto in uno di questi work in progress, nato da Facebook e che proprio sul social si è fatto conoscere: Hangar 66.

Della genesi e dell’iter di questo fumetto fantascientifico made in Italy abbiamo già parlato lungamente, analizzando come il suo autore, Max Bertolini, abbia investito anima e tempo per offrire ai suoi followers, ribattezzati giustamente Hangers, la miglior esperienza. Anzi, un’esperienza mai provata prima. E ci è riuscito!

hangar 66 copertina

La lunga attesa per leggere questo primo volume di Hangar 66 si è conclusa quando il titolo è diventato disponibile sullo store on line di Edizioni Inkiostro, la casa editrice che ha saputo cogliere lo spirito di Hangar 66 e dargli la giusta forma. Il formato deciso per il lavoro di Bertolini è quello delle grandi opere, esaltato da un bianco e nero che è la perfetta incarnazione per presentare lo stile grafico di Max. Diciamolo subito, Hangar 66 è un fumetto tosto, spietato, non è adatto agli stomaci deboli. L’idea di base è radicata profondamente nell’attualità, ma con un tocco che non vuol esser un giudizio ma una sorta di ipotesi di cosa potrà esser il futuro per la nostra nazione. Solitamente siamo abituati a vedere i crolli delle società future di altre nazioni, ma questa volta al centro della storia c’è l’Italia, la nostra nazione.

In questi mesi, sulla pagina ufficiale di Hangar 66 ci è stato promesso un impatto visivo unico, in linea con la storia. E Bertolini è stato di parola, ha saputo trasporre in disegno tutta la dura realtà che anima le vite dei personaggi di Hangar 66. In un futuro in cui la sopravvivenza è il motore dell’esistenza degli avanzi della società italiana, il suo tratto realistico diventa essenziale nel creare un forte legame emotivo tra storia e lettore, tra autore e Hanger.

Di Bertolini, visto all’opera anche in alcune delle più emozionanti storie di Morgan Lost, ho sempre apprezzato il suo cercare una maniacale cura del dettaglio, il voler esprimere la tensione dell’attimo focalizzandosi su muscoli e tendini. Con Hangar 66 il suo stile pare prendere una dimensione unica, per certi versi apparentemente più semplice, ma in realtà più empatica vista la narrazione. Le espressioni dei volti dei personaggi sono uno specchio dei loro tormenti interiori o della determinazione a sopravvivere, incarnano alla perfezione lo spirito dei tempi dell’Europa futura.

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Uno dei talenti di Max, messo a frutto nelle sue varie collaborazioni con fumetti di fantascienza, è lo studio dei mezzi. In Hangar 66 questa sua esperienza è sfruttata al meglio, sulle pagine si vedono mech e veicoli riccamente dettagliati, con uno stile unico. La scena dei mech che sorvolano i resti del Parlamento inglese o del colossale camminatore che troneggia sulle macerie di San Pietro sono i chiari esempi di una passione del disegnatore per il proprio progetto, c’è tutta la fatica e l’orgoglio di un autore che ha modo di dare vita ad un qualcosa di unico, rivoluzionario.

A rendere il tutto ancora più particolare è il tipo di linguaggio usato dai personaggi. Siamo lontani da un politicamente corretto, la lingua è lo specchio dei tempi. Bertolini non si nasconde e arricchisce i dialoghi con forme dialettali, con volgarità e torpiloquio all’occorrenza, ma soprattutto con la disperazione e la voglia di non arrendersi.

Questo primo albo di Hangar 66 aveva un preciso compito: aprire le danze. Le pagine non sono molte, va detto, ma il contenuto non lascia assolutamente insoddisfatti coloro che si tuffano nell’Italia futura. I primi punti fermi di una storia più complessa sono presenti, Ex Fato Resurgam è il biglietto d’ingresso per un’ambientazione che ha molto, moltissimo da offrire, senza risparmiare nulla al lettore. I personaggi chiave sono tutti presenti, le macchinazioni che daranno vita al mito dei guerrieri dell’Hangar prendono il via. All’interno di questo primo albo abbiamo modo di trovare i primi riferimenti alla situazione politica futura, prendendo confidenza con l’Europa che verrà e le sue manovre nei confronti della nostra disastrata nazione, senza lasciare nulla in sospeso. Anche un aspetto delicato come la fede diventa un’arma nel mondo di Hangar 66, strumento ideale per contendersi i favori (e le anime) del popolo. La cura con cui Max struttura i rapporti interpersonali tra i personaggi è totale, si parla di relazioni reali nel contesto di Hangar 66, dove una velata ipocrisia di regime non resiste ad un più attento esame. Tutti i personaggi di Hangar 66 sono mostrati nella loro vera natura, prima o poi, le maschere cadono per far emergere l’animale che vuole sopravvivere, a qualunque prezzo.

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E l’Arena è il luogo giusto per mostrare questa disperata voglia di vivere. Utilizzata come esame per l’ammissione nella Nuova Europa, questa gigantesca struttura diventa un letale percorso ad ostacoli per coloro che si cimentano, una strada lastricata di orrore e violenza in cui ogni persona viene portata al limite. In Ex Fato Resurgam siamo finalmente portati all’interno della famigerata Arena, una chimera con cui Max ci ha spaventati ed incuriositi in questi mesi, ma ora che finalmente la vediamo, non possiamo che rimanere basiti di fronte alla sua splendente crudeltà.

Bertolini ha sempre detto che il sostegno degli Hangers è stato fondamentale, che sarebbero stati tutti glorificati come eroi dell’Arena. Vedere tutti i nomi dei sostenitori del progetto incisi sul Muro è stato un bel colpo, rende al meglio l’origine di social comic che fin dall’inizio ha accompagnato il concept di Hangar 66.

Le due versioni attualmente disponibili, regular e white (ideale per potersi fare personalizzare da Max la copertina!), sono solide, perfette per esser inserite in una libreria tra i nostri volumi migliori. La regular ha un’illustrazione di Max dal taglio molto cinematografico, dettagliata e che mette subito in mostra l’adrenalina che troveremo all’interno dell’albo.

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Finita la lettura di Ex Fato Resurgam, dobbiamo pazientare qualche mese per leggere il secondo episodio, ma Max Bertolini è già all’opera, nuovamente coinvolgendo la fedele comunità di Hangar 66. Se ancora non avete letto il primo volume di Hangar 66, correte sul sito di Edizioni Inkiostro o rivolgetevi alla vostra fumetteria, l’Arena aspetta anche voi!