Whoop! Fistful of bananas – Recensione

Whoop! A fisftful of banans, le scimmie che non ti aspetti

Quando mi viene chiesto di recensire un albo estraneo dalla mia programmazione o dal mio orticello di conoscenze ho spesso qualche riserva. Non so mai quello che mi aspetta, anche se la curiosità di leggere fumetti nuovi mi attrae sempre (e io sono sempre a in ricerca di cose nuove, soprattutto se fuori dal mainstream). Così mi sono avventurato nella lettura e nella critica di Whoop! A fistful of bananas, edito da Amianto comics. Dobbiamo dire innanzitutto che questo sforzo fatto dall’editore è notevole, coproducendo storie di autori esordienti garantendogli un’adeguata remunerazione.

E non solo. La Amianto vuole garantire storie e livelli di narrazione fuori dagli schemi, diciamo a briglia sciolta.

whoop copertina

E questa scelta di narrazione libera, fuori dagli schemi,in Whoop! La possiamo notare subito, fin dalle prime pagine. Possiamo considerare questa produzione tranquillamente all’interno della sfera di narrazione postmoderna (senza voler scomodare troppo altri autori di grande calibro, si intende!). Tutto quanto, dalla narrazione, alla storia, ai disegni e alla temporalità dell’azione è rivisto, rielaborato e rivisitato in una chiave appassionatamente personale, il tutto in una nuova prosa descrittrice di vite e di fatti.

La passione per il lato videoludico della vita del disegnatore (il formichiere bischeri) e delle arti marziali è subito evidente, e riesce a dar vita ad una danza di tratti attraverso le pagine che è tutto un dire! Particolare è il disegno, eclettico e adattabile ad ogni situazione e dinamico (beh con i videogiochi di background se non dinamico cosa può essere?!). Peculiari sono i tratti che sembrano essere solo abbozzati e non ripassati a matita ma che , in realtà, osservando bene le tavole, sono frutto di un lavoro approfondito e curato.

whoop 1

Alcuna tavole sono frutto di omaggi a più svariati videogiochi che sono stati delle veri e e proprie pietre miliari nella storia del gaming, come alcune splash page che sono vere e proprie fotografie di Street fighter oppure tratte da alcune scene di Altered Beast. La storia si svolge fluida, con alcuni capovolgimenti di fronte, con una vena ironica di fondo e dialoghi inverosimili (ma non per questo poco naturali) tra i vari personaggi, ed è appunto sviluppata alla stregua di un videogioco platform, con passaggi di livello.

Ho trovato anche molto suggestiva l’idea di costruzione della storia libera dalla classica gabbia e, soprattutto la costruzione della vignetta in un intelaiatura non rigida, come se le linee fossero rate a mano, per dare un idea sia di libertà che di sperimentalismo e artigianalità.

Geniale è la temporizzazione della storia. Tra la prima pagina e le ultime che costituiscono la conclusione della storia passano all’incirca due minuti. Non che tutte le 80 pagine della storia siano racchiuse in quei 120 secondi, molti sono i flashback e i salti temporali all’interno della narrazione. Questo espediente, molto semplice è di effetto. Spesso il trascorrere del tempo nella narrazione, filmica ma non solo, sfugge tra le righe e tra le immagini, quasi fosse lo spettatore che decida il tempo trascorso e non, come deve essere, il narratore.

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La storia sviluppata dal giovane e vulcanico AKM0 nasce con un obiettivo, attorno al quale si sviluppa tutta l’azione. Ovviamente non sarò io a raccontarvi quale sia questo obiettivo, lasciando a voi il compito di scoprirlo acquistando questo piacevole fumetto cartaceo oppure on line. Il messaggio è quello di voler perseguire il proprio obbiettivo con tutte le forze, a dispetto di tutti gli ostacoli e delle persone che ci supportano e ci sopportano.

Il consiglio che vi do è quello di leggere questo spassosissimo fumetto per passare un’ora in allegria, per supportare lo sforzo di questi due giovani ed esordienti autori sperando di poterli rivedere in futuro.