Dirk Gently, Agenzia Investigazioni Olistica: Un cucchiaio troppo corto

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Dirk Gently, Agenzia investigazioni olistiche

Dirk Gently, l’investigatore olistico creato da Douglas Adams, torna con un nuovo arco narrativo che lo porterà ad indagare nella selvaggia Africa!

Dire che Dirk Gently sia un personaggio fuori dalle righe è un eufemismo. Non potrebbe esser diversamente visto che il suo creatore è quel genio di Douglas Adams, autore che ha regalato al mondo la funambolica Guida galattica per autostoppisti; il tono paradossale e assurdo che permea le avventura di Arthur Dent viene esaltato nel mito di Dirk Gently, personaggio che ha avuto due incarnazioni cartacee (Dirk Gently, agenzia di investigazione olistica e La lunga oscura pausa caffè dell’anima) e che in questi ultimi tempi è tornato a far parlare di sé per il serial di Netflix e la serie di comics. Per i fumettomani italiani, saldaPress ha deciso di pubblicare le avventure a fumetti dello sconclusionato investigatore, così dopo il primo volume, L’interconnessione della realtà, ecco arrivare il secondo arco narrativo: Un cucchiaio troppo corto!

Nel primo capitolo si era assistito ad un insolito trasferimento di Dirk Gently dalla sua Inghilterra all’America, senza motivazioni (ma con Dirk non servono); questa seconda apparizione lo vede nuovamente a Londra, dove viene contattato da un’amica infermiera per indagare su un misterioso caso: una famiglia ha completamente perso l’uso della parola! Seguendo la sua teoria olistica (nulla accade per caso, tutto è collegato), Dirk inizia a pedinare una donna che si scopre esser interessata ad assumerlo, sotto consiglio dei coniugi MacDuff (personaggi apparsi nei libri); Dirk fa così la conoscenza della dottoressa Tamasha Travers, che lo porterà a seguire un caso collegato al suo nell’Africa più selvaggia.

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Dirk Gently incontra il suo nuovo caso…

Dirk Gently è nato come personaggio di un romanzo, quindi con una concezione che lo lega a quel tipo di media e alle sue regole. Nonostante questo, il passaggio al serial e al fumetto non hanno privato il detective olistico del suo carisma.

Rispetto al primo capitolo delle sue avventure fumettistiche, Un cucchiaio troppo corto è forse meno paradossale (ma comunque assurdo, sia chiaro), ma il canone del personaggio viene rispettato e valorizzato, grazie ad una trama che riesce a miscelare i diversi spunti e creando un’avventura unica e coinvolgente. Ad impreziosire la storia ci sono degli interessanti flashback sul passato di Dirk Gently, fondamentali tasselli della sua personalità, mostrata proprio nel periodo di formazione. Il lavoro svolto sulla figura di Dirk è preciso, ottimizzato per presentare al lettore alcuni aspetti del personaggio finora poco noti; il serial aveva lasciato intendere qualche accenno ai trascorsi di Dirk, ma nel fumetto è solo con Un cucchiaio troppo corto che si inizia ad indagare nell’animo del protagonista, cercando il punto di partenza del Dirk che conosciamo oggi. In tal senso sono fondamentali, oltre che divertenti, i flashback, che nonostante un taglio grafico diverso riescono ad essere ugualmente intriganti, proprio  per questa loro natura di rivelazione, custodi di un segreto che non vediamo l’ora di conoscere; allo stesso modo è da tener a mente il rapporto tra Dirk e la sua amica, Sally, che conosciamo in un contesto decisamente comico-sexy, alla faccia del ‘niente sesso, siamo inglesi’!

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Il giovane Dirk Gently alle prese con le sue prime avventure

Tutto questo lavoro di David al plot è evidente, non è solo curato come filo narrativo ma anche valorizzato all’interno di una cultura nerd che deve molto al genio di Adams, con una forte valorizzazione del lavoro dell’autore (citato per la Guida ma anche con la presenza di un Tardis, la nave del Doctor Who per cui Adams scrisse numerose avventure), tanto che un capitolo è intitolato Un salmone di dubbio gusto, con riferimento al terzo libro delle avventure di Dirk, rimasto incompiuto. Riuscire a valorizzare Dirk Gently in modo da renderlo appetibile al grande pubblico non è un’impresa facile, proprio per la tipologia del personaggio, studiato per essere volutamente assurdo e dotato di un umorismo estremamente particolare e ricercato; anche in Un cucchiaio troppo corto molte battute e scene sono da leggere in chiave nerd, divenendo una sfida per coloro che di questa cultura sono piuttosto digiuni. Nonostante questo scoglio, il lavoro del team dietro questo secondo arco narrativo di Dirk Gently riesce a raggiungere un buon compromesso, trasformando queste battute in una sorta di premio per il lettore in grado di cogliere, senza renderle una conoscenza essenziale per  gli altri.

Va riconosciuto a Un cucchiaio troppo corto di riuscire a spiegare al pubblico un tema scomodo come il bracconaggio, soprattutto legandolo ad un più ampio discorso che assume il tono di una critica a un contesto attuale di sfruttamento della natura e di falsi miti metropolitani che fomentano questo infausto mercato. La spiegazione da Madluck viene resa magnificamente dai disegni Kyriazis, che utilizza una griglia a puzzle (letteralmente!) che trasmette in pieno il senso di meccanismo di questa pratica ignobile. Un cucchiaio troppo corto nel suo cuore nasconde una profondità e una forte volontà di denuncia che non mina la comicità dell’albo, ma che viene presentata con una dignità e una serietà che stupisce il lettore, sorpreso che in una storia che fa dell’irreale comico il proprio motivo d’esistere possa contenere una verità così scomoda.

In Dirk Gently l’impaginazione è uno spettacolo visivo

L’ottimo lavoro di Arvind Ethan David alla storia viene esaltato dal ritorno ai disegni di Ilias Kyriazis, che nel primo arco narrativo aveva realizzato solo una parte delle tavole. Il Dirk Gently di Kyriazis è il giusto avatar dello spirito del personaggio, sempre fuori dalle righe, esagerato e con movenze ed espressioni assurde e divertenti; lo stile di Kyriazis riesce a trasformare la realtà rendendo gli eccessi di cui queste tavole sono farciti un divertente ed appassionante mondo in cui entrare. Il ciuffo esagerato di Dirk, le espressioni impossibili del rinoceronte sono solo alcuni dei tocchi stilistici di Ilias Kyriazis che lo rendono il perfetto interprete del mondo di Dirk GentlyIl cambio di stile per realizzare le tavole sul passato di Dirk Gently è una bella genialata, lo avvicinano più ad un pubblico infantile, con una visione che ricorda un cartone animato, ma che resta comunque estremamente curato e dettagliato.

All’interno della trama di Un cucchiaio troppo corto è valorizzato anche il tema ambientalista, con particolare attenzione alla piaga del bracconaggio dei rinoceronti. Adams era un appassionato di questi pachidermi, dopo una permanenza in un parco nazionale congolese,al punto che creò la Save the Rhino International, un’associazione che lotta contro l’estinzione dei rinoceronti. Come spiegato in uno degli speciali di questa edizione, parte del ricavato dalle vendite di Un cucchiaio troppo corto verrà devoluto in favore di questa associazione, un scelta ammirevole che unisce il nostro piacere ad una buona azione. Se oltre a questo nobile aspetto uniamo il fatto che saldaPress continua a deliziarci con uno standard di edizione ottimo e arricchito di extra, questi 14,90 € che ci vengono chiesti per leggere le 128 pagine di Un cucchiaio troppo corto sono una delle spese più immediate da fare per garantirci una lettura appassionante per l’estate!