Libertalia – La recensione viaggiando per 7 mari

Libertalia

Libertalia – Recensione

Libertalia! Colonia utopica, dove tutto è permesso, e l’anarchia regna senza paura della gogna o del patibolo. Creato da pirati per pirati… uomini (e donne) misteriosi quanto affascinanti, avventurosi quanto cruenti. Tutti ci siamo fermati, almeno una volta nella vita, a pensare come sarebbe stato essere il capitano di una ciurma alla ricerca di bottini nascosti. Non negatelo!

La creazione dell’italianissimo Paolo Mori, Libertalia, permette da 2 a 6 giocatori, proprio di impersonare un capitano a capo di un gruppo di pirati, con l’aspirazione di diventare il più ricco e potente fra tutti e poter così spendere la propria pensione su una spiaggia soleggiata. Vi troverete coinvolti quindi nel mezzo di questa diatriba fra capitani, cannonieri, mozzi, schiavi, pappagalli da compagnia, scimmie, ufficiali spagnoli alle vostre costole e chi più ne ha più ne metta.

Per una durata di circa 40-60 minuti (prossima a 60-80 minuti per le prime partite) consigliato dai 14 anni in su, preparatevi a mollare gli ormeggi e spiegare le vele!

Andiamo sottocoperta

All’interno della nostra confezione troviamo:

  • 1 plancia di gioco
  • 6 covi dei pirati
  • 6 segnalini punteggio
  • 6 indicatori equipaggio
  • 180 carte personaggio (30 per giocatore)
  • 1 plancia per i punteggi
  • 50 tessere bottino
  • 13 dobloni con valore 10
  • 15 dobloni con valore 5
  • 45 dobloni con valore 1
  • 1 sacchetto
  • 1 diario di bordo

Libertalia Inserto

Tutte le componenti sono ben curate, le tessere sono di un bel cartone resistente, e c’è anche l’indispensabile sacchetto fornito nella confezione. L’unico neo lo si riscontra nei covi (maledetta carta sottile), che hanno la funzione di sommario delle regole. I disegni sono molto dettagliati e mettono in risalto quella che è la tematica del gioco, aggiungendo al tutto un gradevole tocco artistico. I mazzi di carte sono identici per tutti i giocatori, indipendentemente dal capitano scelto, e tutto può essere contenuto in un inserto che permette di riporre tutti gli oggetti in maniera ordinata.

C’è quindi da capire se il gioco regge con la sua presentazione. In poche parole, come funziona? Merita la nostra considerazione? Chi siamo? Da dove veniamo?

Ehm… Vediamolo all’opera.

Corpo di mille balene

Il gioco si svolge nell’arco di tre avventure (o campagne, se preferite) ognuna formata da 6 giorni, egualmente ripetuti per ogni campagna e suddivisi ulteriormente in 4 periodi del giorno: alba, giorno, tramonto, notte. A questi si aggiunge poi il settimo giorno, usato come termine della campagna e conteggio punti.

Ogni personaggio ha un diverso valore d’influenza, utile ai fini di gioco. Questo valore determina una sorta di gerarchia fra gli stessi personaggi. A questo punto, il giocatore più giovane pescherà 9 carte a caso dal proprio mazzo che verranno rese pubbliche in modo da avere la medesima mano iniziale per tutti. Da qui in poi, tra un “Arrrr!” e un “Aye!”, si procederà a colpi di sciabola e abilità speciali (relative a precise fasi del giorno), cercando di conquistare il bottino più appetitoso tra quelli estratti, per ogni turno, in egual misura al numero di giocatori.

Andiamo quindi ad analizzare ogni fase:

  • Alba – I giocatori scelgono contemporaneamente tra le carte a loro disposizione il personaggio da giocare.
  • Giorno – I personaggi vengono rivelati e posizionati in ordine di influenza crescente. Le loro abilità per il giorno si risolveranno in sequenza nello stesso ordine.
  • Tramonto – In ordine inverso ogni giocatore riprenderà il proprio personaggio giocato (ammesso sia ancora vivo), attivandone l’abilità per il tramonto insieme a uno dei bottini (a scelta ma obbligatorio) disponibili per quel giorno, mettendoli nel proprio covo. Attenzione però, poiché non è tutto oro quello che luccica. Maschere maledette, ufficiali spagnoli o un altro spietato capitano potrebbero rovinarvi la giornata.
  • Notte – Alla fine di ogni giorno, si attiveranno le abilità della ciurma nei rispettivi covi.
  • Ritorno al porto – Al settimo giorno si verificano le abilità di fine campagna, si contano i punti (tra dobloni, tesori e maschere maledette), si resetta il tutto e saremo pronti per ricominciare una nuova spedizione.

Al termine di ogni campagna conserveremo 3 personaggi (uno più uno meno, dato che possono variare in base alle abilità usate) facendo si che, nonostante si parta tutti con la stessa mano, le nuove fasi di gioco si diversificheranno sostanzialmente.

All’arrembaggio

Il gioco usa la meccanica della “selezione contemporanea di ruoli” resa famosa da Citadels, ampliandola in maniera esponenziale. Il gioco fornisce ben 30 ruoli diversi di cui ne verranno utilizzati “solo” 21 a partita, creando quindi un’infinità di combinazioni che strizza l’occhiolino alla rigiocabilità.

Lo svolgimento è molto semplice, ma proprio la presenza di tanti personaggi, ognuno con poteri diversi che s’intrecciano l’un l’altro, potrebbe spaventare qualche nuovo giocatore (quelli che “Monopoly è il gioco da tavolo” per intenderci).

Nonostante sia presente il combattimento diretto, esso è genericamente limitato ai giocatori seduti accanto (similmente a 7 Wonders), non potendo quindi interferire con nessun altro all’infuori dei due “sfortunati”. Ciò può essere considerato un fattore positivo o negativo, in base al proprio stile di gioco e al proprio gruppo.

C’è da considerare inoltre che, analizzando puramente le meccaniche di gioco, la tematica sembra passare in secondo piano.

Assolutamente da non sottovalutare anche il diario di bordo (il nostro fidato regolamento), che è scritto in maniera chiara lasciando pochi dubbi e perplessità.

Ammainate le vele

Vogliamo quindi consigliare il gioco? AYE AYE Capitan Jason Swallow! (Sì, avete letto bene e… no, non me lo sono inventato).

Le regole sono assimilabili in 10 minuti, il giusto uso di materia grigia cercando di prevedere le mosse degli altri (con un po’ di attenzione si possono tenere a mente le carte a disposizione dei propri avversari). I turni contemporanei che eliminano tempi di attesa, ad esclusione della classica persona che possiede il cromosoma indecisione, prevalgono sul primissimo impatto con Libertalia, e lasciano lievemente perplessi. Avendo tutti la stessa mano lo svolgimento può apparire un tantino random ma, dandogli una possibilità, (e perché no, con l’aiuto di un boccale di Grog) il gioco risulta efficace e accattivante.

C’è da spendere anche due parole sulla scalabilità: nonostante sia contemplato, il gioco non brilla nel duello. Il meglio di sé lo dà con 4-5 giocatori, dove la scelta delle giocate hanno un maggior peso strategico.

Infine il fattore fortuna, pressoché nullo (se non per l’estrazione dei bottini giornalieri).

Ovviamente non necessaria ma vivamente consigliata, l’immedesimazione piratesca durante le vostre partite a Libertalia.

Ahoy lupi di mare!