Ghostbusters: Chiamate chi volete, ma non loro

Ghostbusters Recensione

Ghostbusters – La Recensione

Non è mai semplice realizzare il reboot di una pellicola cult come Ghostbusters. Vuoi per la difficoltà nel ricreare le stesse sensazioni del suo predecessore, vuoi per non distaccarsi troppo dall’originale, proponendo comunque qualcosa di nuovo… oppure a causa dei fan stronzi come me, che già sai che andranno a vedere il tuo film e diranno che è una schifezza. E, purtroppo, è proprio quello che sto per fare in questa recensione rigorosamente spoiler free.

Non chiamateci acchiappafantasmi!

Ieri sera mi sono finalmente deciso e sono andato a vedere il nuovo lavoro di quel “simpaticone” di Paul Feig. Nonostante fossi consapevole che il film sarebbe stata una delusione, avendone letto, scritto e parlato a più riprese, ho assecondato il desiderio di mia figlia e l’ho portata a vedere il nuovo Ghostbusters.

ghostbusters

Forse, complice anche qualche recensione positiva fuori dal coro, i primi 20 minuti della pellicola mi hanno quasi fatto pensare che si trattasse, tutto sommato, di un buon inizio; e che le critiche e le lamentele susseguitesi in questi mesi, fossero gonfiate ed esagerate. In sala ci siamo fatti anche qualche sonora risata, inconsapevoli che presto quelle risate si sarebbero trasformate nel vero punto debole del film.

Ghostbusters, l’originale del 1984, miscelava sapientemente ironia ed azione durante tutti i suoi 105 minuti di durata. Ho quindi ritenuto fosse appropriata una battuta buttata qua e là anche in questo reboot del 2016.

Poi, tutto è cambiato.

Dopo 5 minuti dalla comparsa di Kevin (Chris Hemsworth), che nel film interpreta la controparte maschile di Janine, ho sentito un brivido gelido percorrere la mia schiena (e non si trattava ne di un fantasma, ne della coca-cola rovesciata da uno spettatore alle mie spalle). Un personaggio talmente stupido e oltre i confini dell’assurdo, che ancora mi chiedo come “Thor” si possa essere prestato a recitare una parte simile. In quel momento è stato chiaro dove il film sarebbe andato a parare. Di lì a poco Ghostbusters sarebbe diventato un crescendo di freddure, trasformandosi presto in un vero e proprio film demenziale.

Ghostbusters recensione (2)

Badate bene, non sto parlando di battute di cattivo gusto o sceneggiate male (ma forse un po’ anche sì), sto parlando di attori che interagiscono con persone fuori campo o gag talmente surreali che non troverebbero spazio nemmeno in un film sui fantasmi.

Ma passiamo oltre.

Riesaminando le critiche mosse alla pellicola prima della sua uscita, troviamo anche la nuova colonna sonora realizzata dai Fall Out Boy insieme a Missy Elliott. Un main theme brutto, inserito ad cazzum nel film ed editato ancora peggio. Non mi aspettavo certo potesse avvicinarsi al classico di Ray Parker Jr., ma qui è evidente che non ci hanno messo nemmeno l’impegno.

Poi c’è il discorso di Leslie Jones, l’attrice di colore che, nel quartetto di acchiappafantasmi, ha preso il posto di Ernie Hudson, e del suo ruolo definito offensivo e razzista. Non posso che sottoscrivere. Si tratta proprio del classico stereotipo di una persona di colore, priva di istruzione, un po’ tonta e relegata alla “bassa manovalanza”. Hudson, nell’originale, pur interpretando lo stesso ruolo offriva dignità al personaggio. Qui, la Jones, lo sminuisce in ogni occasione possibile.

Poi c’è Kate McKinnon e il suo personaggio eccentrico Jillian Holtzmann, ovvero la controparte di Egon Spangler nell’originale. Semplicemente una pessima recitazione. Il personaggio non è credibile, ne in questo mondo ne in quello dell’aldilà. In giro ho letto alcune recensioni che la elevavano come la miglior attrice del gruppo; mi chiedo se abbiano visto lo stesso film che ho visto io. Un copione scritto male, per un’attrice che sembra recitare degli sketch su un palco dell’oratorio (senza nulla togliere a quest’ultimi).

Meglio invece Melissa McCarthy e Kristen Wiig (ma qui credo sia una cosa più soggettiva che oggettiva). Le piccole gag tra le due, a cui loro sono evidentemente abituate, vincono a mani basse sulle restanti recitazioni.

Quindi il nuovo Ghostbusters è tutto brutto e tutto da buttare? Non proprio.

La CGI, abbondante e coloratissima, fa la sua sporca figura. Bella ed appropriata. Più volte durante il film mi sono ritrovato a pensare che fosse l’unica cosa che non avesse deluso le mie, già basse, aspettative.

Ghostbusters Recensione

Azzeccati, come già detto, anche i primi 20/30 minuti del film. Strizzando l’occhiolino all’originale di Ivan Reitman, la prima mezz’ora scorre piacevolmente; illudendoci persino che il film di Paul Feig possa rivelarsi una gradita sorpresa.

Anche le comparsate degli attori originali, fatta eccezione per quella di Bill Murray (calato in una parte di un’inadeguatezza disarmante), riescono a strapparci qualche sorriso e a ricordarci che stiamo guardando un Ghostbusters. O forse no.

Il nuovo Ghostbusters è un tentativo andato male.  Un progetto affidato al regista sbagliato, allo sceneggiatore sbagliato e a qualche attrice sbagliata (il fatto che siano donne invece che uomini è del tutto ininfluente). I pochi momenti d’azione risultano goffi, poco credibili ed inadeguati, non avvicinandosi nemmeno lontanamente al sapore di quelli presenti nel film originale. Ma se da un lato è una buona cosa che i reboot si discostino dall’idea originale, non lo è prendere un film demenziale e chiamarlo Ghostbusters.

Però a mia figlia è piaciuto.