Pizza, Spaghetti e Mandolino, gli stereotipi sul tavolo da gioco

PIZZA_SPAGHETTI_MANDOLINO_001_WEBQuanti di voi sono andati all’estero per un viaggio di piacere o per motivi lavorativi ed alla domanda: “Where do you come from?”“Italy!”, vi siete sentiti dire: “ah, Italy! Pizza, spaghetti e mandolino, mamma mia!” con un accento italiano esageratamente marcato? Al sottoscritto è successo spesso e poco volentieri, anche se nella frase ogni tanto ci buttavano dentro un “bunga-bunga”, tanto per gradire. Quando alla Games District di Verona ho visto la scatola di questo gioco, ho subito pensato che fosse un nome curioso nonostante fossi sospettoso per i motivi di cui sopra.

Una volta conosciuto Francesco, il responsabile di CosplaYou al suo stand, io e gli altri ragazzi di JustNerd, dopo uno sguardo fugace tra di noi, immaginandoci già dei proiettili rimbalzanti tutto attorno a noi, ci siamo convinti che avremmo dovuto assolutamente provare un paio dei giochi da loro distribuiti, uno di questi non poteva che essere Pizza, Spaghetti e Mandolino.

Questo simpatico boardgame è stato creato da Dario Dordoni ed è stato pubblicato per la prima volta nel 2015. Distribuito da CosplaYou, etichetta italiana indipendente, è disponibile in una sola versione bilingue italiano-inglese (manca però il siciliano, minchia!).

Di cosa parla? Io niente saccio!

Come abbiamo intuito sin dalle prime battute, questo gioco è simpaticamente all’insegna degli stereotipi su noi italiani. L’ambientazione racconta di una guerra tra famiglie di dubbia moralità (mafiosi, insomma), con lo scopo ultimo di ammazzare il Boss della famiglia avversaria. Come in ogni guerra tra mafie che si rispetti avremo a disposizione i nostri picciotti, ognuno di essi con una particolare caratteristica, che si occuperanno di attaccare la famiglia avversaria. Non può ovviamente mancare il commissario della Polizia, che proprio incorruttibile non è.

La scatola, molto compatta, contiene 55 carte tra cui le carte famiglia, picciotto, boss e commissario, 5 dadi a sei facce, 40 segnalini lingotti d’oro (in cartone di buona consistenza) e due libretti d’istruzioni, in inglese ed italiano (la lingua mancante la trovi qualche riga sopra).
La qualità dei materiali è eccellente in tutte le sue parti, partendo dalla scatola e finendo con i lingotti. I disegni presenti sulle carte sono divertenti e irriverenti, grazie alla giusta “dose di stereotipi” (la coppola non poteva mancare, giustamente). Simpatiche anche le citazioni fittizie dei boss poste sul lato inferiore delle carte, per esempio Santino Mazzafava, Padrino dell’omonima cosca disse: “Chi semina denaro, raccoglie ricchezza.” Come dargli torto?
Una partita, secondo la scatola, dura circa 15 minuti, stima che ritengo piuttosto accurata. Si ammazzano velocemente ‘sti mafiosi!

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Come si gioca? Non lo so, non c’ero.. e se c’ero dormivo!

Le dinamiche di gioco di Pizza, Spaghetti e Mandolino sono estremamente semplici ed intuitive. Ogni giocatore prenderà il controllo di una famiglia mafiosa, con relativo Padrino e quattro familiari, ogni fazione ha il proprio colore e cognome univoco. Possiamo trovare i De Profundis, i Battocchio, i Larucola o i Mazzafava. Ogni famiglia viene fornita di un egual numero di lingotti che serviranno per poter acquistare delle “carte picciotto” (atte sostanzialmente ad attaccare il boss od a rubare i lingotti nemici) oppure per acquistare delle “carte Boss” (utili per difendere il proprio Padrino). Un giocatore si dice sconfitto nel momento in cui il suo capofamiglia perde tutti i punti vita (segnati tramite un dado a sei facce) o termina tutti i lingotti d’oro a disposizione.
PIZZA_SPAGHETTI_MANDOLINO_016_WEBIl gioco non presenta delle difficoltà oggettive nel suo svolgimento, è tutto chiaro e semplice. In fin dei conti si deve ammazzare il Padrino avversario, mica costruire un impero della droga (magari questo avverrà in una futura espansione…)!

Fasi di gioco. Avete presente il film il Padrino? Ecco…

Il gioco si sviluppa in tre fasi, due delle quali sono dedicate ad acquistare carte “Picciotto” o “Boss” che, come detto precedentemente, sono necessarie per alcune operazioni base, come l’attacco alle famiglie nemiche o la difesa della propria. L’ultima fase è dedicata all’azione vera e propria (finalmente!), dove potrete dare fondo a tutta la potenza di fuoco a vostra disposizione. La forza dei nostri familiari è espressa in proiettili e lingotti, dove i primi indicano quanti punti vita possono potenzialmente infliggere ad un Padrino avversario, mentre i secondi sono uguali per tutti i familiari e non danno abilità aggiuntive. Sono inoltre presenti i “numeri fortunati” (che scaramantici questi mafiosi, neanche un po’ stereotipati!), che ci indicano quali numeri dovranno uscire al tiro di dado per far sì che il nostro attacco o furto vada a buon fine. In questo caso è la pura fortuna a farla da padrone e non l’abilità del giocatore in quanto, se doveste essere sfortunati come il sottoscritto, al tiro di dado rischiereste di trovare il teschio che indica, ovviamente, la morte inevitabile del vostro familiare. Questa è una delle parti che mi è piaciuta di più, in quanto regala quel pizzico di tensione necessaria a tenere viva la partita. Come accennato poc’anzi, possiamo trovare anche il nemico giurato dei mafiosi (almeno finché non viene corrotto), il commissario. Questo personaggio può essere evocato solo tramite la corrispondente carta Boss e serve sostanzialmente a difendere il giocatore dall’attacco degli avversari. Il difensore degli oppressi può essere “rubato” da un’altra cosca, tramite la stessa carta utilizzata alla prima evocazione (aridaje…).

Spesso il vincitore della partita è chi valuta più attentamente quando vale la pena acquistare carte Boss e carte Picciotto senza rischiare di esaurire i propri lingotti d’oro.

Conclusioni

Le dinamiche di gioco sono molto semplici e lineari, servono non più di 10 minuti per apprenderle. Il design delle carte è molto curato, oltre ad essere stato utilizzato un ottimo materiale per la loro realizzazione. Questo simpatico boardgame può essere giocato da chiunque, anche da chi si è affacciato da poco al mondo dei giochi in scatola. Non a caso ha vinto la partita Deb, non esattamente una giocatrice accanita di giochi in scatola, stracciando le famiglie nemiche manco fosse Totò Riina incazzato come una faina (la rima non è voluta, forse). Pizza, Spaghetti e Mandolino ha un costo di 20€ e può essere reperito su Amazon.

Ne approfitto per ringraziare Francesco di CosplaYou per averci fornito il materiale necessario a questa recensione.

Minchia ragazzi, questa sì che è una recensione! Non ti è piaciuta? Aspetta lì che vado a prendere la mia lupara…